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Sguardi dal mondo

  • Sguardi dal mondo

    Per una "visione interculturale" di alcuni capolavori delle Gallerie degli Uffizi

    Sguardi dal mondo
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    Paesi e lingue di origine degli osservatori coinvolti

    Quattordici Paesi di ogni latitudine e longitudine, dall'Europa all'Asia, dall'Africa all'America: sono i Paesi, con le loro lingue e il loro "sguardo" privilegiato e personale sul mondo e sull'Altro da sé, cui appartengono gli osservatori che abbiamo coinvolto in questo progetto, nello specifico: Algeria, Albania, Romania, Yemen, Gambia, Guinea, Iran, Mali, Benin, Cina, Perù, Egitto, Macedonia, Angola. 

     

    Adesso sfoglia la nostra "ipervisione" e osserva da vicino le immagini in tutti i loro dettagli. Per vederle in formato intero ingrandisci cliccando sullo zoom (in basso a destra su ogni immagine)

     

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    Aicha (Algeria)

     

    وجود الثعابين...والوجه المفزع...تجعلني أفكر في قصة تروى للأطفال لشرح معنى الموت وما بعدها، وهذا موضوع دائما يتسائل فيه الإنسان.

    ووفقا لعلم آخر الزمان في الإسلام، في الواقع بعد الوفاة الإنسان يدخل في مرحلة بين حياة الدنيا و حياة الآخرة. الحياة في القبر سوف تعكس نمط حياته الدنيوية. من كان يتصرف وفقا للمبادئ والفضيلة سوف يجد نفسه في قبر واسع ومعطر وبجانبه صديق يصاحبه ويرافقه. وبالعكس من كان له سلوك غير اخلاقية سوف يجد نفسه في قبر مظلم وباردومليئ بالثعابين.

     

    TRADUZIONE:

    "I serpenti… il volto spaventato... mi fanno pensare a una storia che si racconta ai bambini per spiegare cos’è la morte, un tema sul quale l’uomo si interroga da sempre.

    Secondo l’escatologia islamica, infatti, dopo la morte una persona entra in una fase intermedia, fra la vita mortale e l'aldilà. La vita nella tomba rispecchierà la sua condotta in vita. Chi ha avuto una vita secondo virtù si troverà in una tomba ampia, profumata, con un amico accanto che gli tiene compagnia. Al contrario, chi ha avuto una condotta immorale si troverà in una tomba scura, fredda, piena di serpenti".

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    Caravaggio, "Scudo con testa di Medusa" (1596-1598)

    Su uno scudo di battaglia in legno è raffigurata Medusa, essere mostruoso della mitologia greca, decapitata da Perseo per volere di Atena. Caravaggio la dipinge nell’istante del taglio quando fuoriesce il sangue, gli occhi sono spalancati e la bocca è aperta in un urlo di dolore.

    Medusa era una delle tre Gorgoni, che avevano il potere di pietrificare chiunque incrociasse il loro sguardo.

    Perseo, per evitare di rimanere pietrificato, si aiuta con uno specchio donatogli da Atena, con il quale vede riflesso il viso di Medusa.

    Una volta uccisa, Atena pone la testa di Medusa al centro del proprio scudo per terrorizzare i nemici.

    Quest’opera è anche il più famoso autoritratto di Caravaggio, che si è voluto ritrarre in un essere mostruoso nel momento della morte.

     

    Per ulteriori approfondimenti sulle altre opere di Caravaggio e i caravaggeschi conservate alle Gallerie degli Uffizi clicca qui

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    Hamdan (Yemen)

    ألوان متعددة ونظرات كثيرة وأقواس وأحجبة وزحام وصفوف من الناس...كبار وصغار، نساء ورجال في لوحات مختلفة تُحدث بك تأثيراً ملحوظاً نظراً لأنها تستحضر في نفسك ماضياً وتنقلك إلى عالم من الطفولة والألفة، كما أنها تمثل ذكرى للحياة الروحانية والحفلات والأسواق. هناك بعض الأعمال التي تنتقل بك إلى داخل الصورة وتحملك إلى عالم آخر: فهي تولد بداخلك حنيناً هائماً إلى حياتك السابقة بأكملها، وإلى موطنك الأصلي. عليك بالدخول إلى اللوحة لمشاهدة ومعايشة جزء من التاريخ وكذلك من طفولتك.

     

    TRADUZIONE

    "Tanti Colori, tanti sguardi, archi, veli, folle e file di persone . . . adulti e bambini, donne e uomini, che in diversi quadri ti commuovono perché evocano in te un passato, ti riportano ad un’infanzia, una familiarità e sono un ricordo di spiritualità, di feste e di mercati. Ci sono opere che ti portano dentro l’immagine e ti proiettano in un altro mondo: fanno sorgere una nostalgia vagabonda di tutto il tuo vissuto, della tua terra d’origine. Vorresti entrare nel quadro per vedere e rivivere un pezzo di storia e della tua infanzia". 

     

     

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    Cima da Conegliano, "Madonna con Bambino" (1504ca.)

    La Madonna e il Bambino sono in primo piano, sullo sfondo è rappresentato un paesaggio collinare dietro un drappo verde, quasi una quinta.

    Maria vestita di rosso è avvolta da un mantello blu molto drappeggiato, è seduta con il Bambino Gesù in grembo che sta giocando col pollice della madre, una nota di dolcezza e affetto nel clima di meditazione della scena. I volti sono fortemente chiaroscurati, hanno delle zone d’ombra molto nette e gli sguardi concentrati, in contemplazione. In questo clima sospeso si respira un senso di sacralità.

     

    Scopri altre opere di soggetto simile tra quelle conservate alle Gallerie degli Uffizi. Clicca qui!

     

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    Magdy (Egitto)

    شاهدت الأعمال من وجهة نظري لما كان بإمكانهم أن يخبروني به كعربي... أعيش في إيطاليا منذ 35 عاما. من الغريب أنه في العديد من اللوحات تم تصوير المسيح كما لو كان يعيش في عالم الغرب، أوروبا. ولكننا على العكس نعلم أنه ليس كذلك. إن تصوير المسيح والأشخاص المحيطين به بهذه الهيئة يختلف قليلاً. الملابس التي يرتدونها... الطريقة التي تم تصويرهم بها... برأيي هذا التصوير هو أقرب لواقع الزمن.

    يبدو لي ذلك التمثيل الحقيقي لشخصية مقدسة ، بساطة الزي...بدون زينة مبهرجة كتلك التي نراها في الكثير من الأعمال الأخرى. يجب أن تعكس الشخصيات الدينية البساطة والتواضع.

     

    TRADUZIONE

    "Ho osservato le opere dal mio punto di vista, per quello che potevano dirmi in quanto arabo… Ormai vivo in Italia da 35 anni. È strano come in molti quadri Gesù sia rappresentato come se fosse nel mondo occidentale, in Europa. Invece sappiamo bene che non lo è. Questa rappresentazione di Gesù e delle persone attorno a lui, è un po’ diversa. Gli abiti che indossano… il modo in cui sono raffigurati… secondo me è più vicina alla realtà del tempo. Questa è per me la vera rappresentazione di una figura sacra, la semplicità degli abiti...senza ornamenti vistosi come quelli che vediamo in molte altre opere. Le figure religiose devono esprimere semplicità e umiltà".

  • 7/29
    Bartolomeo Manfredi, "Tributo a Cesare" (1630 ca.)

    Il dipinto rappresenta il tributo a Cesare, un episodio tratto dai Vangeli, in particolare da quello di Matteo.

    Il tributo era nell’antichità una tassa obbligatoria che i cittadini dell’Impero Romano dovevano versare allo Stato.

    L’episodio racconta che un gruppo di discepoli dei farisei domandarono a Gesù se era lecito, o meno, pagare il tributo a Cesare, mentre gli mostrano una moneta del tributo con l’immagine di Cesare. Gesù risponde con una frase memorabile: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

    A sinistra Manfredi raffigura il gruppo di farisei con in primo piano colui che mostra il denaro, mentre sulla destra il gruppo di Gesù e i suoi discepoli.

    Lo sfondo del dipinto è molto scuro, e i personaggi ne emergono per contrasto.

     

     

  • 8/29
    Demir (Macedonia)

    Konjskata kola vo dviženje vo ovoj ram me potseti na storijata od mojite predci. Zboruvale mnogu za ova konjska kola, neophodna so koja se prenesuvaše potrebnite nešta za nivnoto preseluvanje od India nakaj severot (ocidentot), nasproti novite svetovi, teritorii, gradovi. O Vurdon e eden antički zbor što doagja od sanskritot pa e poznat megju site romski etnički grupi, Prestavuvana ova konjska kola, vo po starite antički vreminja so dve trkala a vo poslednite vreminja so četiri trkala vlečena od magarinja, bikovi i konji. Mnogu Romi vo svoite kukji, koga se stabilizirat, go zakačuvat trkalceto od kolata kako spomen od nivnoto mnoguvekovno patuvanje. I prestavuva eden mnogu važen simbol koj se pojavuva i vo našata zastava: crvenoto trkalce prestavuva dolgoto itireratnoto patuvanje, patot na romite što patuvale, a dvete boi plavoto i zelenoto označuvaat neboto i zemnjata.   

     

    TRADUZIONE

    "Il carro in movimento in questo dipinto mi ha ricordato le storie dei nostri antenati. Parlavano spesso di questo mezzo, indispensabile a trasportare le cose necessarie nei loro spostamenti dall’India verso l’Occidente, verso nuovi mondi, territori, città. O Vurdon è una parola molto antica che viene dal sanscrito ed è riconosciuta in tutte le comunità Romanì. Rappresenta il carro, in antichità con due ruote e più recentemente con quattro ruote trainato da muli, mucche o cavalli. Molti Rom nella loro casa, quando si insediano, mettono una ruota del carro attaccata al muro come ricordo dei loro antenati itineranti, viaggiatori. È un simbolo talmente importante che è presente anche nella nostra bandiera: la ruota rossa indica l’itinerario, il viaggio del Rom viaggiante, e i due colori, blu e verde, indicano il cielo e la terra".

  • 9/29
    Piero della Francesca, "Ritratto dei Duchi di Urbino" (1465 -1472 ca.)

    Le due piccole tavolette ritraggono i duchi di Urbino. Federico da Montefeltro conte, poi duca di Urbino (1422-1482) e Battista Sforza (1446-1472) figlia di Alessandro Sforza, signore di Pesaro e moglie di Federico. I due coniugi sono ritratti di profilo e sullo sfondo si nota un paesaggio con colline e specchi d’acqua, forse la Valle Tiberina. Sul retro dei ritratti sono rappresentati i rispettivi trionfi, una sorta di corteo celebrativo dei personaggi. Il duca di Montefeltro è incoronato dalla Fama ed accompagnato dalle quattro Virtu’ Cardinali, mentre la duchessa è raffigurata in trionfo accompagnata dalle Virtù Teologali su un carro trainato da due unicorni, simbolo della castità.

    Piero della Francesca pone grande attenzione alla rappresentazione dei due personaggi non tralasciando particolari dei volti e dell’abbigliamento riuscendo anche a delinearne le loro personalità ed il loro ruolo sociale di condottiero e di moglie e madre.

     

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  • 10/29
    Eduardo (Angola)

    Diante desse trabalho, tive a ideia de que, quando pensamos sobre a família, pensamos em princípios universais e valores partilhados.Em todos os lugares, diferente por fé ou cultura, a família é universal porque partilha um projeto e um espaço. Nas sociedades africanas, a família geralmente é matriarcal. Em Angola, apesar da influência do colonialismo, a mulher na família manteve sempre, uma importância particular, ainda mais quando se torna mãe. As mulheres de fato têm muito poder nas nossas sociedades e as suas decisões afetam todos os momentos da vida: batismo, casamento, funeral, escolha de escola e profissão.

     

    TRADUZIONE:

    "Di fronte a quest’opera ho avuto l’idea che quando pensiamo alla famiglia pensiamo a principi universali e valori condivisi. In tutti i luoghi, differenti per fede o cultura, la famiglia è universale perché condivide un progetto e uno spazio. Nelle società africane di solito la famiglia è matriarcale. In Angola, malgrado l’influenza del colonialismo, la donna nella famiglia ha conservato una particolare importanza, ancor più quando diventa madre. Le donne infatti hanno molto potere nelle nostre società e le decisioni incidono su ogni momento della vita: battesimo, matrimonio, funerale, scelta della scuola e della professione".

  • 11/29
    Michelangelo, "Tondo Doni" (1503 - 04)

    Michelangelo realizza questo dipinto su tavola per Agnolo Doni, ricco mercante fiorentino, in occasione delle nozze di Agnolo con Maddalena Strozzi o per il battesimo della prima figlia.

    La Sacra Famiglia è disposta in modo originale e senza connotazioni di sacralità,  in primo piano c’è Maria che si volge per prende il bambino Gesù da Giuseppe, posto dietro di lei,  compiendo una torsione del busto. Il bambino gioca con i capelli della madre che seduta a terra ha appena smesso di leggere il libro, abbandonato sul suo manto.

    Le tre figure sono scultoree, soprattutto il corpo plastico dalle braccia muscolose di Maria e poggiano su un prato. I colori sono molto vivaci e luminosi, quasi metallici.

    Sullo sfondo, una serie di corpi nudi appoggiati alle rocce simboleggiano il mondo classico e pagano e sono ritratti in maniera sfumata perché lontani. Un muretto separa i due piani e da questo si affaccia S. Giovannino a rappresentare il legame fra i due mondi.

     

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  • 12/29
    Mohammad (Iran)

    این اثر برای من از آن جهت اثرگذار بود که به نظر می‌آید نمونه‌ی بارز پیوستگی‌ای است که همیشه بین غرب و شرق وجود داشته است. پیوستگی و تبادلی که این فرصت را به هر دو ملت داد تا از نظر هنری و فرهنگی غنی شوند. در رابطه با این موضوع یادآوری می‌کنم که در ایران باستان، بیش از ۲۵۰۰ سال پیش، قرن ۶ پیش از میلاد،  کوروش کبیر سیاست دگراندیش‌پذیری را نسبت به ملت‌های سرزمین‌هایی که فتح می‌کرد، به اجرا گذاشت. پیام او آزادی، احترام به مذاهب و سنت‌های دیگر بود. بردگی را از بین برد و به جنگ‌زدگان مهاجر اجازه داد به کشورهایشان بازگردند. بیانیه‌های او از جمله احترام به همه‌ی عقاید و مذهب‌ها در استوانه‌ای نوشته شده است که «استوانه‌ی کوروش» نام‌ دارد. این استوانه که در موزه‌ی بریتانیا در لندن نگه‌داری می‌شود به عنوان نخستین بیانیه‌ی حقوق بشر شناخته می‌شود.

     

    TRADUZIONE:

    "Mi colpisce quest’opera che mi sembra rappresenti in modo esemplare le relazioni che ci sono sempre state tra Oriente e Occidente. Occasioni di scambio che hanno contribuito a un arricchimento di entrambi i popoli. A questo proposito mi viene in mente che in Persia oltre 2500 anni fa, nel VI secolo a.C., Ciro II il Grande proclamava una politica di tolleranza verso i popoli conquistati. Il suo messaggio era libertà, rispetto delle religioni e delle tradizioni dei popoli. Infatti, abolì la schiavitù, consentì ai Popoli deportati di rientrare nei loro Paesi, dichiarò il rispetto delle credenze religiose di tutti, come testimonia tuttora il famoso “cilindro di Ciro”. Una testimonianza considerata la prima carta dei diritti umani".

  • 13/29
    Gentile da Fabriano, "Adorazione dei Magi" (1423)

    Nella scena centrale, in primo piano, i Magi sono sfarzosamente vestiti, seguiti da un corteo in cui le persone e gli animali sembrano sovrapporsi, che si snoda dall’alto fino alla grotta della Natività dove si trova la Sacra Famiglia con le servitrici. Essi sono raffigurati nell’atto di offrire i loro doni a Gesù: il primo depone la corona ai piedi della Sacra Famiglia e si inchina a ricevere la benedizione del Bambino, il secondo si sta inginocchiando sfilandosi la corona mentre offre il calice dorato, il terzo, sceso da cavallo, tiene in mano un vaso d'oro.

    La scena principale è completata dalla rappresentazione di piccole scene in alto e in baso, nella predella, che raccontano gli eventi prima e dopo l’incontro dei Magi con la Sacra Famiglia.

    Gentile da Fabriano realizza un’opera ricca ed estremamente decorativa, con una profusione d’oro, di particolari per uno dei banchieri più facoltosi di Firenze, Palla Strozzi.

     

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  • 14/29
    Yunusa (Gambia)

    Mary is a virgin and is engaged to Joseph. She is very young. They are Jewish and in the Bible, the Old Testament, it is prophesied that a virgin will give birth to a baby who will be God’s son - God in human flesh. An angel visits Mary to tell her she is to give birth to this baby. She meets her cousin Elizabeth to tell her that she is the one chosen to bear Jesus. Elizabeth’s baby leaps in her womb and both women are overcome with joy. The same in our culture. Generally, in Gambia when a woman is Pregnant, the first person she tells the news to is her Mum, before any other person. Some women are there when their mothers are not alive and they became sad and cry. The picture is amazing and it talks to every human being.

     

    TRADUZIONE:

    "Maria Vergine è promessa sposa di Giuseppe. È molto giovane. Sono ebrei e nella Bibbia, nell'Antico Testamento, si profetizza che una vergine darà alla luce un bambino che sarà il figlio di Dio, Dio in forma umana. Un angelo visita Maria per annunciarle che darà alla luce questo bambino. Maria allora incontra sua cugina Elisabetta e le dice che è stata scelta per dare alla luce Gesù. Il bambino di Elisabetta sussulta nel suo grembo e entrambe le donne esultano di gioia. Così è anche da noi. In Gambia, in genere, quando una donna è incinta, per prima lo annuncia alla mamma. Quando una donna non ha più la mamma in vita è molto triste e piange. L'immagine è meravigliosa e parla a ogni essere umano".

  • 15/29
    Mariotto Albertinelli, "Visitazione" (1503)

    Il dipinto raffigura l’incontro, narrato nel vangelo di Luca, fra Maria ed Elisabetta, sua cugina.

    E’ l’abbraccio fra due donne gravide, Maria in attesa di Gesù ed Elisabetta in attesa di Giovanni: è un momento di grande intensità e meraviglia.

    Albertinelli ambienta quest’evento in uno spazio semplice composto da delle arcate che si aprono su un cielo sereno.

    In primo piano le due figure femminili sono grandi e monumentali e compiono gesti lenti e di grande naturalezza. I due volti si avvicinano e i corpi si toccano con una stretta di mano e un abbraccio. La figura più anziana, Elisabetta, col suo gesto rassicurante e affettuoso, accoglie Maria, consapevole della grandezza della sua condizione.

    I colori  sono brillanti: Maria ha una veste rossa ed è avvolta da un mantello azzurro che la copre dalla testa ai piedi, Elisabetta ha una veste verde, un mantello giallo-arancio e un velo bianco.

    Le figure sono poggiate su di un prato fiorito che fa pensare ai giardini del paradiso.

  • 16/29
    Susan (Perù)

    Esta obra me recuerda un tipo de arte ayacuchana. Ayacucho es una zona del Perú donde se producen los Retablos Ayacuchanos. Es una representación del arte peruano que tiene sus orígenes en el siglo XVIII, cuando los sacerdotes españoles que se encontraban en la sierra peruana trataban de difundir el cristianismo. Estos llevaban unas cajas llenas de estatuas que representaban a unos santos, de modo que las personas pudieran conocer los santos cristianos. Los Retablos Ayacuchanos son hechos de madera y representan varios momentos de la vida de Jesús.

     

    TRADUZIONE

    "Quest'opera mi ricorda un tipo di arte ayacuchana. Ayacucho è una zona del Perù dove si producono i Retablos Ayacuchanos. È una rappresentazione dell’arte peruviana che affonda le sue origini nel XVIII secolo, quando i sacerdoti spagnoli si trovavano nella sierra peruviana e cercavano di diffondere il cristianesimo. Questi portavano con sé scatole piene di statuette di santi in modo che le persone potessero conoscere i santi cristiani. I Retablos Ayacuchanos sono fatti in legno e rappresentano vari momenti della vita di Gesù".

  • 17/29
    Jacopo del Casentino, "Madonna con Bambino e santi" (1325-30 ca.)

    Questo piccolo trittico in legno è un esempio di tabernacolo portatile con le due ante laterali richiudibili. I tre scomparti del dipinto hanno una forma a punta. Lo sfondo è interamente dorato. Nello scomparto centrale vi è la Madonna in trono con il Bambino, gli angeli e i Santi Giovanni Battista e Bernardo su un pavimento che imita le venature del marmo. Lo sportello laterale a sinistra è ripartito: nella parte alta è raffigurato l’episodio delle stimmate di San Francesco, in quella bassa due Sante. Lo sportello a destra rappresenta la Crocifissione di Gesù.

    Come Giotto, Jacopo del Casentino rende la profondità e lo spazio, specie nell’episodio di san Francesco e nel pavimento su cui poggiano i vari personaggi.

     

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  • 18/29
    Boubacar (Guinea)

    Quand je me suis retrouvé devant à cette œuvre, j’ ai été frappé par la sensation de tristesse qu’elle a provoqué en moi. Une émotion très fort est pénétré en moi…j’ai pensé à la mort… ça me terrifie, de penser que la mort est une condition définitive et que quand quelqu’un meurt, il ne revient plus dans ce monde.

     

    TRADUZIONE

    "Quando ho mi sono trovato di fronte a quest’opera mi ha colpito la sensazione di tristezza che ha provocato in me. Mi ha pervaso un’emozione molto forte… ho pensato alla morte… mi atterrisce pensare che la morte è una condizione definitiva e che quando qualcuno muore non torna più in questo mondo".

     

     

  • 19/29
    Giottino, "Pietà di San Remigio" (1360-65 ca.)

    La tavola raffigura il momento seguente la morte di Gesù.

    Il corpo ormai privo di vita viene deposto dalla croce e accolto con dolore dal gruppo composto dalla Madre, dagli apostoli e dai seguaci, mentre i committenti con i loro santi protettori, San Remigio e San Benedetto, assistono con partecipazione.

    L’artista rappresenta la scena su un fondo oro, concentrando la tensione drammatica su ciò che sta accadendo e sui sentimenti dei personaggi. Ognuno ha una diversa reazione emotiva rappresentata nell’espressione facciale e nella gestualità.

    La Croce di Cristo e il cartiglio YNRI occupa la parte superiore del dipinto.

     

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  • 20/29
    Dongo (Mali)

    Regarder cette image, ça me fait souffrir… je ressens beaucoup de tristesse. Je ne peux pas penser que les gens soient si mauvais à faire souffrir  ainsi une autre personne. Et encore plus parce que Jésus était un prophète. Je suis frappé par la méchanceté et par la malveillance. A mon avis, au contraire, la vie est faite pour vivre dans la paix et la solidarité. 

     

    TRADUZIONE

    "Guardare quest’immagine mi fa star male… provo molta tristezza. Non posso pensare che la gente sia così cattiva da far soffrire un’altra persona così. Ancor più perché Gesù è stato un profeta. Sono colpito dalla cattiveria e dalla malignità. Secondo me, invece, la vita è fatta per stare in pace e in solidarietà".

  • 21/29
    Rogier van der Weyden, "Compianto sul Cristo morto" (1450)

    La deposizione di Cristo realizzata dal Rogier Van Der Weiden, pittore di origine fiamminga, è di grande impatto emotivo.

    La scena si svolge in un ambiente naturale e roccioso dove un gruppo di figure addolorate, disposte a semicerchio davanti la pietra sepolcrale, compiangono il Cristo morto.

    Gesù è il fulcro della composizione su cui si riversa la luce.

    Maria e Giovanni sollevano le braccia a Gesù. Dietro di lui, Giuseppe da Arimatea e Nicodemo, vestiti elegantemente, sostengono il suo corpo, avvolto da un panno bianco, mentre davanti la Maddalena inginocchiata apre le braccia in segno di dolore.

    Fa da sfondo un quieto paesaggio contadino descritto nel dettaglio con molteplici specie arboree  e un viottolo in salita verso la città turrita.

    Grazie alla tecnica ad olio i colori sono luminosi e accesi accentuando così la drammaticità della scena.

  • 22/29
    Leontin (Romania)

    Aceasta opera imi amintește de împletirea istoriei poporului roman cu cea a poporului român. Cea dintre Daci si Romani a fost o integrare profunda. Stabilirea lui Traian in teritoriul dacic in secolul I d.C. a fost începutul unor legături de durata cu populația locală,  din rândul căreia au intrat sa facă parte din administrația si organizarea imperiului. Un mileniu de cotropiri succesive nu au reușit sa anuleze latinitatea românilor, rămasă întipărita nu doar in limba poporului român ci si in istoria si conștiința colectivă.

     

    TRADUZIONE

    "Quest’opera mi ricorda che la storia del popolo Romeno si intreccia con la storia del popolo Romano. Quella tra Daci e Romani fu un’integrazione profonda. L’insediamento di Traiano nel territorio dacio nel I secolo d.C. diede inizio a legami duraturi con le popolazioni locali, che entrarono a far parte anche dell’amministrazione e dell’organizzazione dell’impero. Un millennio di invasioni successive di popoli non ha cancellato la latinità dei Romeni, rimasta impressa oltre che nella lingua anche nella storia e nella coscienza collettiva".

  • 23/29
    Arte romana, Busto di Traiano (II sec. d.C.)

    Si tratta di un ritratto in marmo dell’Imperatore Romano Traiano, giunto a Firenze nel XVII secolo a cui venne aggiunto un busto formato da diversi marmi policromi.

    Nel ritratto l’imperatore volge il capo verso la propria sinistra e indossa una corazza avvolta da un mantello militare fermato da una fibula.

    Le labbra sottili, le rughe frontali e le sopracciglia descrivono il carattere deciso di Traiano che, oltre ad essere stato un imperatore, fu anche un noto comandante militare, conquistando la Dacia, parte dell’attuale Romania, e il regno di Nabatea, compreso fra penisola del Sinai e la Giordania.

     

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  • 24/29
    Kuassi (Benin)

    Cette image me transmet  élégance et beauté … Elle porte des vêtements qui manifestent son identité, sa provenance. En regardant cette peinture je comprends qu’on peut s’habiller de façon différente par rapport à la mode de son temps et quand même garder son propre identité et son style. Il s’agit d’un valeur important, qu’il faut transmettre aux enfants et aux jeunes  générations , qui suivent les  modes en risquant de perdre son unicité. 

     

    TRADUZIONE

    "Quest’immagine mi trasmette eleganza e bellezza. Lei è vestita con costumi del suo paese, che esprimono la sua identità, la sua provenienza. Guardando questo dipinto capisco che si può vestire anche in modo diverso rispetto alla moda del proprio tempo e comunque conservare un propria identità e un proprio stile. Un valore importante, da trasmettere ai figli e alle giovani generazioni, che seguono le mode rischiando di perdere la propria unicità".

  • 25/29
    Bronzino, "Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni de'Medici" (1545)

    Nel ritratto sono raffigurati Eleonora di Toledo - moglie di Cosimo I de’ Medici - e il figlio Giovanni. Si tratta di un ritratto ufficiale perché entrambi sono vestiti con abiti da cerimonia, riccamente decorati. Il matrimonio fra Cosimo ed Eleonora fu felice, allietato da una numerosa prole. Nel ritratto la madre è seduta e tiene vicino a sé il figlio. Lo sfondo è di un caratteristico blu. Eleonora indossa un abito di foggia spagnola, allora di moda e il tessuto, che venne realizzato dalle maestranze fiorentine, reca come motivo decorativo il frutto del melograno.

    Agnolo di Cosimo, detto il “Bronzino”, diviene ritrattista ufficiale della corte del Granduca e questo dipinto venne esposto nelle Gallerie degli Uffizi fin dal 1798.

     

  • 26/29
    Sonila (Albania)

    Arianna, me sjell ndermend nje legjende Shqiptare. Historine e Rosafes, e cila u vetesakrifikua per te thyer mallkimin e keshtjelles se Shkodres. Tregohet, qe 3 vellezer po ndertonin muret e nje keshtjelle qe gjate nates zhbeheshin. Nje plak i tha atyre qe per te ruajtur muret e keshtjelles duhet te sakrifikonin nje nga grate e tyre; te paren qe te nesermen do te arrinte tek keshtjella. Po vellezerit nuk duhet ti tregonin grave te tyre kete segret. Pavaresisht kesaj, i vetmi qe respektoi paktin ishte vellai me i vogel dhe keshtu e para qe arriti tek keshtjella ishte Rozafa, e shoqja. Ajo pranoi te murohej me kusht qe ti lihej jashte nje gji per te ushqyer te birin, nje krah dhe nje kembe per ta ledhatuar.

     

    TRADUZIONE

    "Arianna, mi fa tornare in mente una leggenda albanese. La storia di Rozafa, la quale si è sacrificata per interrompere la maledizione del castello di Scutari. Si racconta che tre fratelli erano impegnati nella costruzione delle mura del castello che, però, durante la notte si sgretolavano. Un vecchio saggio disse loro che per mantenere le mura solide, bisognava sacrificare una delle loro mogli: la prima che l’indomani sarebbe giunta al castello. Ma i fratelli non avrebbero dovuto rivelare alle loro mogli questo segreto. Tuttavia, l’unico a rispettare il patto fu il fratello più giovane e quindi la prima a giungere al castello fu Rozafa, sua moglie. Ella accettò di farsi murare, purchè le fossero lasciati liberi un seno per poter allattare il proprio figlio, un braccio e una gamba per cullarlo".
     

  • 27/29
    Arte romana, "Arianna dormiente" (III sec. a.C.)

    La statua rappresenta Arianna, figlia di Minosse, re di Creta, che dorme. La donna indossa il peplo, veste tipica della Grecia antica e dei sandali. Ha un seno scoperto e i capelli sciolti; il suo riposo è profondo. È stanca e si addormenta appoggiata ad una roccia dell’isola di Nasso. Il mito ci racconta che la giovane giunge da Creta e qui, a Nasso, viene abbandonata dall’amante Teseo, l’uomo che ha sconfitto il Minotauro, dal corpo di uomo con testa di toro. Arianna per l’amato Teseo ha lasciato l’isola di Creta, l’ha aiutato a non perdersi nel labirinto, dandogli un filo di lana per ritrovare la strada del ritorno. Teseo torna così vincitore ad Atene, ha compiuto la sua impresa. Arianna piange lacrime amare.

    Soltanto il busto della scultura è originale, il resto è frutto di un’integrazione fatta nel XVIII secolo. 

     

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  • 28/29
    Zhang (Cina)

    对我来说达芬奇是一个天才,他的艺术是完美的, 他的绘画在技术,哲学,诗意方面达到了极高的高度。

    他的艺术是神秘的,无法得知其是如何创造出来的,我认为这张作品中的风景部分和中国传统绘画非常相似,中国绘画是线的艺术,是黑与白,虚与实的艺术。

    无论是西方还是东方大师们对于宇宙规律的探索,其内核是一样的。

     

    TRADUZIONE

    "Per me Leonardo è un genio, la sua arte è perfetta. La sua pittura raggiunge livelli altissimi e non solo sul piano tecnico, ma anche su quello filosofico e poetico. La sua arte è un mistero ed è difficile costruire il processo di creazione. Mi colpisce questo dipinto perché il paesaggio, le montagne mi ricordano quello della pittura tradizionale cinese, che è basata sull’arte della linea, sul contrasto tra bianco e nero. Sia in Oriente che in Occidente i grandi maestri avevano come obiettivo la scoperta della realtà e la loro arte mirava alla scoperta dell’universo e delle leggi della natura".

  • 29/29
    Leonardo da Vinci, "Adorazione dei Magi" (1480-82)

    Il dipinto raffigura l’episodio dell’Adorazione dei Magi raccontato nel vangelo di Matteo.

    Al centro della scena la Madonna tiene in braccio il piccolo Gesù, e attorno a loro è disposta in semicerchio una folla di persone incuriosite che si avvicinano ai protagonisti. Tutti i personaggi sembrano partecipi: i volti e i gesti manifestano chiaramente i loro sentimenti umani.

     Lo sfondo è diviso in due parti da due alberi: il primo è un alloro simbolo di risurrezione – trionfo sulla morte -, l’altro è una palma, simbolo della passione di Cristo. Sullo sfondo, a sinistra vi è un’architettura in rovina, a destra uno scontro tra persone a cavallo.

    L’opera fu commissionata a Leonardo nel 1481 dai monaci della chiesa di S. Donato a Scopeto per l’altare maggiore. Leonardo non la terminò mai perché nel 1482 partì per Milano.

     

    Scopri di più su questo capolavoro. Clicca qui!

Sguardi dal mondo

Per una "visione interculturale" di alcuni capolavori delle Gallerie degli Uffizi

Sguardi dal mondo racconta l’esperienza di incontro tra culture differenti alle Gallerie degli Uffizi. Un’opportunità di confronto tra prospettive portatrici di diverse istanze culturali, un passo verso la costruzione di un dialogo in chiave interculturale.

Sguardi dal mondo fissa l’istantaneità di emozioni, pensieri, ricordi nati dal confronto tra le opere e persone di varia provenienza, suggerendo prospettive nuove, individuali, e quindi singolari, che possano rendere il patrimonio culturale un terreno di confronto e arricchimento reciproco.

Questo lavoro è nato da un’esperienza di ricerca e progettazione partecipata finalizzata a valorizzare la funzione sociale e inclusiva del museo, grazie anche al coinvolgimento del tessuto associativo locale e alla partecipazione di cittadini di origini diverse.

I protagonisti sono persone di differenti culture che, attraverso il loro sguardo, propongono un modo diverso di vedere e vivere il museo e il suo patrimonio.

 

CLICCA SUL NOME E OSSERVA GLI "SGUARDI" SULLE OPERE DI....

Aicha (Algeria)

Hamdan (Yemen)

Magdy (Egitto)

Demir (Macedonia)

Eduardo (Angola)

Mohammad (Iran)

Yunusa (Gambia)

Susan (Perù)

Boubacar (Guinea)

Dongo (Mali)

Leontin (Romania)

Kuassi (Benin)

Sonila (Albania)

Zhang (Cina)

 

CREDITS

Montaggio del percorso virtuale a cura di Simone Rovida (Dipartimento di Informatica, Strategie Digitali e Promozione Culturale). 

Il progetto è ideato dal Dipartimento di Mediazione culturale e Accessibilità: Isabella Puccini, Silvia Barlacchi, Viviana Fanizza, Paola Mastrocicco, Gabriele Morandi, Maria Spanò, con la collaborazione di Costanza Cardullo, giovane professionista del progetto ValoreMuseo, promosso e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

Hanno contribuito alle attività Bruna Priscinotti Sahão, tirocinante iscritta al Corso di Laurea Magistrale in Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Firenze; Laura Grosso, tirocinante iscritta al Corso di Laurea in Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze.

Si ringrazia tutto lo staff di ValoreMuseo che ha contribuito alla realizzazione del progetto seguendone le varie fasi.

Si ringraziano per aver partecipato: Al Wifak Associazione Culturale Italo-Araba per Firenze e Toscana, Amalipe Romano Amicizia Rom, Arci Firenze, Associazione Albania in Toscana, Associazione Angolana Njinga Mbande, Associazione Comunità Peruviana a Firenze, Associazione Culturale Italia-Russia, Associazione degli Artisti Cinesi in Italia, Associazione di Volontariato Solidarietà Caritas Onlus Firenze, Associazione Progetto Acrobaleno Onlus, BiblioteCaNova Isolotto, Biblioteca di Pace, Centro Culturale Islamico Campi Bisenzio,  Coordinamento Nazionale Cittadini Romeni in Italia, Cospe Onlus, CPIA1 Firenze, Federazione Africana in Toscana, Le mafalde - Associazione interculturale, Unione delle Comunità Islamiche d’Italia.

In particolare si ringraziano per aver preso parte alla realizzazione di questa iniziativa: Aicha, Boubacar, Demir, Dongo, Eduardo, Hamdan, Kuassi, Leontin, Magdy, Mohammad, Sonila, Susan, Yunusa, Zhang.

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