Icona "i frutti della Passione di Cristo"
Russia centrale, bottega
Al centro della composizione è raffigurato Cristo crocifisso dalla cui croce, simile a un albero, si diramano come fiori angeli recanti globi con i simboli della Passione. Dal vertice della croce una mano indica la porta aperta di una città cinta da mura: è la Gerusalemme celeste sulla quale regna Dio padre. Il messaggio è chiaro: il sacrificio di Cristo, che ha riscattato il peccato originale, ha reso possibile la salvezza dell’umanità. In basso a sinistra sotto le arcate di un tempio su cui un’altra mano che si dirama dalla croce posa una corona, stanno i quattro Evangelisti, a rappresentare la Chiesa fondata da Cristo. A destra la morte, nelle sembianze di uno scheletro a cavallo, è sconfitta, mentre più in basso nell’angolo si aprono gli inferi, concepiti come una enorme bocca che emerge da una grotta dove il demonio, incatenato alla croce, tiene l’anima di Giuda, l’apostolo traditore.
L’icona, accompagnata da iscrizioni che illustrano ogni dettaglio, celebra il sacrificio di Cristo e in contrapposizione,la forza vittoriosa sul demonio, sulla morte e sul peccato. Sembra dunque essere la trasposizione visiva di un sermone rivolto ai fedeli.
Le icone con la Crocifissione e i frutti della Passione ebbero una certa diffusione nella pittura russa fra la fine del XVII secolo e i primi decenni del secolo seguente, avendo un illustre prototipo in una incisione realizzata nel 1682 da Vasilij Andreev, un artista del Palazzo dell’Armeria nel Cremlino di Mosca. L’esemplare degli Uffizi, eseguito in una bottega di provincia della Russia centrale verso il 1730-1740, riscontra particolari affinità, nella tecnica pittorica, con quelle raffiguranti il martire Giovanni soldato (inv. 1890 n. 9358) e la Madre di Dio gioia di tutti gli afflitti (1890 n. 9324) anche esse nella collezione del museo.