Giardino di Ganimede
Zanobi del Rosso ( Firenze 16 dicembre 1724 – 28 gennaio 1798 ) Giovanni Battista Lorenzi (Settignano, Firenze 1528ca - Pisa 8 gennaio 1594)
L’area fa parte dei giardini prospicienti il Kaffeehaus e fu sistemata negli anni ’70 del Settecento in occasione della costruzione della palazzina, quando il terreno subì un notevole cambiamento per adeguarsi alle linee del nuovo fabbricato. L’operazione rifletteva la volontà del granduca Pietro Leopoldo di Lorena di risistemare le aree incolte e boschive in nuovi spazi architettonicamente ordinati e con un nuovo sistema espositivo delle sculture antiche e rinascimentali. Una incisione di Aniello Lamberti del 1783 conservata nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (Veduta del Caffe-Haus nel Reale Giardino di Boboli, BNCF) testimonia l’avvenuta trasformazione dello spazio in un giardino erbato con bordure di siepi, poste come limiti ai vialetti: la collina è disegnata da scalinate simmetriche e da terrazze coltivate a vigne alternate da alberi da frutto. Come fulcro compositivo dell’insieme venne posizionata, nei prati più a valle, la nuova Fontana di Ganimede, composta da una vasca di forma ovale con tazza in marmo bianco sormontata dal gruppo marmoreo cinquecentesco di Ganimede con l’Aquila, opera attribuita allo scultore Giovanni Battista Lorenzi. La struttura geometrica del giardino è rimasta immutata, solamente oggi appare molto semplificata: le recinzioni in grigliato sono scomparse, così come le vigne e molte siepi
Kaffeehaus
Zanobi del Rosso (Architettura) e Giuseppe del Moro, Giuliano Traballesi e Pasquale Micheli (decorazione interna)