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Il giudizio di Paride

Marcantonio Raimondi (Argine, Bologna 1480 ca. – Bologna 1534), da Raffaello

Data
1513-15
Tecnica
Acquaforte e bulino
Dimensioni
295 x 443 mm
Inventario
346 st. sc.
Iscrizioni

«SORDENT PAE FORMA / INGENIVM . VIRTVS . / REGNA AVRVM // RAPH VRBI / INVEN / MAF»

La stampa costituisce il vertice qualitativo della collaborazione tra Marcantonio Raimondi e Raffaello, che eseguì un disegno appositamente per la sua traduzione incisoria, inaugurando con questo soggetto una fortunata prassi operativa di diffusione dei propri modelli. Il successo immediato di questo capolavoro grafico, che secondo le parole di Vasari «stupì tutta Roma», ne favorì varie copie e derivazioni fin nei secoli successivi, facendone una delle più celebri immagini a stampa del Cinquecento.

La scena è in rapporto con un dipinto a grisaille realizzato per Leone X sotto l’affresco del Parnaso, nella Stanza della Segnatura in Vaticano. Raimondi  nella stampa riesce a rendere insuperati effetti pittorici con una vellutata tonalità di base ottenuta mediante una granitura della lastra, poi rilavorata e levigata nelle aree destinate a restare bianche, e in grado di offrire un’ampia gamma di grigi più o meno scuri. Dal punto di vista compositivo, invece, molti elementi trovano riscontri in precedenti opere di Raffaello, databili intorno al 1510-15. La scena rivela la capacità raffaellesca di rielaborare fonti diverse per stile e caratteri formali, con una libertà e un potere interpretativo assolutamente nuovo per quegli anni.

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