A lezione in museo: al via Cattedra Uffizi, primo corso 'accademico' delle Gallerie
Si terrà nell’Auditorium, sarà libero e a ingresso gratuito: prima “campanella” il 28 febbraio 2025 alle 17.15 con il docente del primo semestre, il curatore delle Antichità classiche Fabrizio Paolucci
Via a Cattedra Uffizi, primo corso “accademico”, gratuito ed aperto a tutti, organizzato e proposto dal principale complesso museale fiorentino. Annunciato recentemente dal direttore Simone Verde, è ora in partenza: il docente del primo ciclo di lezioni sarà il curatore dell’Antichità Classica delle Gallerie, Fabrizio Paolucci.
Il tema affrontato sarà Conservare e divulgare l’Antico. Il collezionismo di statuaria classica a Firenze dal XV al XX secolo: principi, vicende e criteri espositivi. Il corso, diviso in 12 lezioni da 45 minuti ciascuna, si terrà nell’Auditorium Antonio Paolucci degli Uffizi con inizio alle 17.15: la prima sarà il 28 febbraio. Andrà avanti fino al 6 giugno e le lezioni verranno pubblicate sul sito e sulla pagina Facebook del museo.
Sono già stati ‘ingaggiati’ dal direttore Verde i docenti dei futuri corsi: si tratta del filosofo Giorgio Agamben e dello storico Franco Cardini.
Il direttore degli Uffizi Simone Verde: “Le Gallerie sono un luogo di ricerca scientifica e trasmissione del sapere e dei saperi: lo testimonia questa nuova iniziativa, pensata sia all’insegna dell’approfondimento che della divulgazione. I musei hanno, tra le loro funzioni sociali più importanti e vitali, quella di essere naturalmente spazi di elaborazione culturale: e gli Uffizi intendono assolvere a questo compito in maniera sistematica come richiesto dalla loro missione pubblica fondamentale”.
TEMI DEL CORSO
I marmi antichi come reliquie della grandezza di Roma. Uso e significato delle spolia classica nella cultura di epoca medievale.
Dal reimpiego all’ostentazione: la nascita delle prime raccolte di statuaria nell’Italia del XV secolo.
L’Umanesimo fiorentino e la riscoperta della Grecia nel XV secolo.
Alle origini del collezionismo mediceo.
Il “rattoppar di statue”. Linee di tendenza nel restauro e l’integrazione di sculture antiche a Firenze, Roma e Venezia fra XV e XVI secolo.
L’antiquaria in Europa nel XVII e XVIII secolo. Tra meticolosità esegetica e aspirazioni enciclopediche.
La nascita del museo mediceo di scultura con Cosimo e Ferdinando. Da Palazzo Pitti al complesso degli Uffizi.
Il museo di Cosimo III alla luce delle conoscenze antiquarie del XVII e XVIII secolo.
“Per l’erudizione e il diletto”: gli Uffizi dei Lumi e il loro ruolo guida nella nascita del “museo pubblico”.
La nascita dell’archeologia scientifica e le sue conseguenze nella definizione di una nuova idea di Uffizi.
Il declino della scultura di antica collezione nell’immaginario occidentale fra XIX e XX secolo.
Alla ricerca degli originali perduti: i metodi tedeschi di indagine della scultura nell'Ottocento, il Kopienkritik e la Meisterforschung.
La “scuola viennese” e la scoperta dell’arte romana.
CALENDARIO DELLE LEZIONI
Venerdì dalle 17.15 alle 18.00
Auditorium Paolucci
Febbraio
28/02/2025
Marzo
7/03/2025
14/03/2025
21/03/2025
28/03/2025
Aprile
4/04/2025
11/04/205
Pausa pasquale
Maggio
9/05/2025
16/05/2025
23/05/2025
30/05/2025
Giugno
6/06/2025
CENNI BIOGRAFICI SUL DOCENTE FABRIZIO PAOLUCCI
Nato a Firenze nel 1967, Fabrizio Paolucci si è laureato e specializzato in Archeologia all’ateneo fiorentino, conseguendo poi nella stessa disciplina dottorato e postdottorato all’Università di Bologna. Dal 2010 è funzionario archeologo del Ministero della Cultura e curatore della collezione di antichità classica delle Gallerie degli Uffizi. Ha dedicato buona parte della sua attività di ricerca allo studio delle arti minori tardoantiche, con particolare attenzione alle produzioni vitree di pregio, argomento che ha affrontato in tre monografie e articoli su riviste scientifiche. Ha collaborato in qualità di curatore alla realizzazione di numerose mostre relative ai vetri romani, al giardino antico e alla scultura greco-romana, altro filone di ricerca al quale Paolucci ha dedicato svariati studi e pubblicazioni. All’attività di ricerca e di divulgazione archeologica, ha affiancato incarichi di insegnamento di archeologia romana e tardoantica presso le Università di Firenze, Bologna e Modena.