Giornata della Memoria 2021 | Terre d'esilio, terre di confino
In diretta sul profilo Facebook delle Gallerie degli Uffizi
Per la sesta volta le Gallerie degli Uffizi contribuiscono al Giorno della Memoria. Quest'anno i settecento anni dalla morte di Dante (che gli Uffizi ricordano con più di una iniziativa) hanno ispirato il tema “Terre di esilio, terre di confino”: la storia di donne e uomini che per dissidenza, per improvvisa disgrazia agli occhi del regime di turno, per mancato o cessato gradimento da parte del potere o del proprio microcosmo sono stati costretti a vivere (e sovente a morire) altrove. Contemporaneamente ai singoli sono stati banditi e perseguitati interi gruppi sociali, fedi, popoli… La mattinata di studio può andare idealmente da Ovidio all’Olocausto, passando da Guinizzelli a Dante a Carlo Levi.
Dopo i saluti del direttore Eike Schmidt, del presidente della Comunità ebraica fiorentina Enrico Fink e della vicepresidente dell'ANED Silva Rusich. Dopo l'introduzione di Claudio Di Benedetto (organizzatore e coordinatore del Giorno della Memoria per gli Uffizi), parleranno Alessia Cecconi, Direttrice della Fondazione CDSE di Prato, l'italianista Riccardo Bruscagli e il presidente del Circolo fratelli Rosselli Valdo Spini.
Come nelle edizioni precedenti faranno da sottofondo alle parole opere delle Gallerie, utili a comprendere l'intreccio fra memoria storica e memoria artistica. L'incontro sarà trasmesso in streaming.
Terre d'esilio, terre di confino
Programma dell'evento
Saluti istituzionali
Eike Schmidt
Direttore delle Gallerie degli Uffizi
Silva Rusich
Vice presidente ANED sez. Firenze
Enrico Fink
Presidente Comunità Ebraica di Firenze
Introduce Claudio Di Benedetto
Alessia Cecconi
“Dal lungo essilio in quale siamo invecchiati”. Appunti sul concetto dell’esilio in pittura tra Rinascimento e Risorgimento
Riccardo Bruscagli
Dante exul immeritus: la violenza della legge
Alessia Cecconi
Artisti in fuga dopo le leggi razziali: alcuni spunti e qualche esempio
Valdo Spini
Amelia Rosselli Pincherle. Dopo l’uccisione dei figli: dieci anni di esilio