Palazzo Pitti si spegne per aderire a "M'illumino di meno"
Le Gallerie degli Uffizi partecipano a M’illumino di meno, la giornata del risparmio energetico organizzata da Rai Radio 2, con il patrocinio del Parlamento Europeo, del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, nonché del MiBACT, del Ministero dell’Ambiente e di quello dei Trasporti.
Oggi, 23 febbraio, spegneremo la facciata di Palazzo Pitti dalle 18.00 alle 20.00. Per massimizzare il risparmio, i potenti fari che dalle terrazze illuminano il bugnato della Reggia rimarranno spenti tutta la notte.
Sarà l’occasione per riflettere sul valore dell’eredità culturale nelle città d’arte d’oggi, sui flussi turistici e la loro sostenibilità: Palazzo Pitti è parte del complesso delle Gallerie degli Uffizi, ma paradossalmente è in ombra rispetto all’altisonante nome della fabbrica vasariana. La Reggia che ha ospitato tre dinastie (Medici, Asburgo Lorena e Savoia) è il museo che oggi accoglie il numero maggiore di opere di Raffaello al mondo;
è un luogo di fascino altissimo che all’aspetto museale combina quello di residenza reale esponendo arredi, tappezzerie ed esibendo strepitose viste panoramiche sulla città.
Questa XIV edizione di M’illumino di meno, dedicata alla bellezza del camminare e alla riscoperta di stili di vita sostenibili, si è posta l’obiettivo di raccogliere 555 milioni di passi per raggiungere simbolicamente la Luna. Le Gallerie degli Uffizi hanno “donato” i 2425 passi separano gli Uffizi dalla cima del Giardino di Boboli: li abbiamo contati nel corso di una bellissima passeggiata in una fredda e soleggiata mattina di febbraio. Invitiamo anche visitatori e cittadini a riscoprire la bellezza del tratto che unisce gli Uffizi alla Reggia di Pitti e al retrostante giardino, correndo sotto il Corridoio Vasariano (al momento chiuso al pubblico per lavori di ristrutturazione) e offrendo straordinari scorci del Lungarno, Ponte Vecchio, la piazza e il Palazzo che si aprono a sorpresa, e la magnifica vista su Firenze che si gode dal Giardino di Boboli.