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Approfondimenti | 14/05/2020

Online il nuovo numero di IMAGINES (4)

Online il nuovo numero di IMAGINES (4)

La rivista scientifica degli Uffizi è scaricabile gratuitamente dal sito

Gli Uffizi proseguono la loro missione di diffusione e ricerca scientifica sull’arte, senza farsi fermare dalla pandemia. Non solo, dunque, mostre online e video: l’intrattenimento colto e l’informazione vengono regolarmente affiancati da approfondimenti e studi, pubblicati nella rivista Imagines, con saggi e contributi dedicati a temi artistici e museali da parte di storici dell’arte e archeologi di ogni nazionalità.

Il numero 4 di Imagines esce oggi 14 maggio 2020 ed è consultabile all’indirizzo https://www.uffizi.it/pagine/archivio-dei-numeri-di-imagines. Il numero di maggio consta di circa duecento pagine firmate da nove autori e spazia dalla statuaria classica fino agli esperimenti cromatici di Carlo Lasinio, alla fine del Settecento, e alle celebrazioni per il cinquecentenario della nascita di Donatello iniziate nel 1886. Si inizia subito con temi brillanti, in ogni senso: l’articolo di Fabrizio Paolucci, curatore dell’arte classica e coordinatore delle iniziative scientifiche delle Gallerie degli Uffizi, è dedicato alle dorature nella statuaria antica del Museo, con i risultati di un decennio di ricerche tra le Veneri auree, l’egida aurea di Minerva, Eros Chrysopteros, le Menadi danzanti, il Vaso Medici e il busto dell’imperatore Adriano.

Silvia Malaguzzi, autrice di un saggio sui gioielli nel catalogo della mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinale, ritorna sul tema con nuovi argomenti, occupandosi nello specifico dei ritratti delle “donne di Raffaello” agli Uffizi e a Palazzo Pitti – Elisabetta Gonzaga, Maddalena Doni e La Velata – identificando i loro gioielli e decifrandone il significato.

Un quartetto di saggi è dedicato agli autoritratti, preparando il terreno all’apertura, nei prossimi mesi, delle sale al primo piano della Galleria delle Statue e delle Pitture destinate ad accogliere proprio la straordinaria collezione delle Gallerie degli Uffizi, unica al mondo per ampiezza e portata storica. L’argomento è trattato da Gail Feigenbaum, storica dell’arte e responsabile scientifica del Getty Research Institute di Los Angeles (che si concentra sugli autoritratti attribuiti ad Annibale Carracci, agli Uffizi e altrove), da Annalena Döring (sulle incisioni eseguite alla fine del Settecento da Carlo Lasinio) da Isabell Franconi (orientata su ambiti più teorici come la definizione del termine “somiglianza” nel Settecento) e da Anna Maria Procajlo che partendo dalla figura del cardinal Leopoldo De’ Medici (1617–1675), primo iniziatore della raccolta, analizza la sua ricerca sistematica del “ritratto fatto di sua propria mano”.

Il saggio di Giulia Coco ha per soggetto le celebrazioni fiorentine nel 1887 per il cinquecentenario della nascita di Donatello, e ripercorre gli eventi e le polemiche che accompagnarono il progetto di un monumento allo scultore commissionato a Urbano Lucchesi e mai eseguito (il modello in gesso potrebbe essere quello ora alle Scuderie Lorenesi di Palazzo Pitti): riprova che la moda di festeggiare le grandi ricorrenze, tra trionfalismi e proteste, non è solo una caratteristica degli ultimi tempi. A chiusura di questo numero della rivista è l’articolo di Gianluca Sposato sulle vicende conservative, collezionistiche e museografiche legate alla serie degli Uomini illustri di Andrea del Castagno agli Uffizi, per la quale è attualmente in corso una campagna di restauro.

È il quarto numero della nostra rivista, nata nel 2017 - spiega il direttore degli Uffizi Eike Schmidt che raccoglie studi scientifici e articoli scritti dai maggiori esperti e storici dell’arte su argomenti inerenti le nostre collezioni e le loro vicende. Le Gallerie degli Uffizi, costantemente, non solo si occupano della tutela delle loro magnifiche opere, ma sono anche un centro attivo di ricerca ad altissimo livello. I risultati del nostro lavoro, pubblicati e condivisi sul nostro sito web, sono destinati a studiosi e ad appassionati di arte, ma speriamo che possano anche catturare l’interesse di qualche visitatore occasionale della rete. Lo studio delle opere e della loro storia protegge il patrimonio, rende vivo il nostro Museo, e deve essere messo alla portata di tutti, democraticamente”.

 

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