Il cantiere per la riapertura del Corridoio Vasariano
Bando Europeo: 10 milioni il costo complessivo dei lavori
Il progetto della riapertura al grande pubblico
Il Corridoio Vasariano del complesso museale degli Uffizi, chiuso alle visite dal 2016 per ragioni di sicurezza, riaprirà al grande pubblico con un percorso ed un biglietto speciale. I visitatori di tutto il mondo potranno così godere di una passeggiata panoramica unica, affacciata sul cuore di Firenze, che, partendo da un ingresso ad hoc al piano terra dalla Galleria delle Statue e delle Pitture, passerà sopra il Ponte Vecchio, per raggiungere di là dall'Arno il giardino mediceo di Boboli e la reggia granducale di Palazzo Pitti.
Il progetto esecutivo della riapertura è stato realizzato dalle Gallerie degli Uffizi e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, con la direzione dell'architetto Mauro Linari (responsabile unico del procedimento è invece l'architetto Francesco Fortino). È stato presentato nel febbraio 2019 dopo18 mesi di studi, ricerche ed indagini che hanno coinvolto decine di specialisti (oltre mille le pagine del programma, 201 i metri quadrati di elaborati realizzati, 23 le relazioni specialistiche redatte, 2435 fotografie, decine le prove e i saggi sui materiali compiuti).
Il nuovo percorso del Corridoio Vasariano garantirà completa accessibilità per i disabili, con un sistema integrato di rampe, pedane ed ascensori che consentiranno l'agevole superamento di ogni dislivello lungo l'itinerario e sarà dotato di servizi igienici; per la prima volta, avrà un impianto di climatizzazione e riscaldamento che ne regolerà in ogni momento la temperatura interna (ne faranno parte, ai fini di riduzione dell'impatto ambientale, anche sonde geotermiche collocate sotto terra nel cortile delle Cacce del giardino di Boboli); avrà una illuminazione a led a basso consumo energetico e sarà interamente videosorvegliato. Tra gli interventi principali previsti dal progetto, la realizzazione di nuove uscite di sicurezza: tra queste - complessivamente cinque - una verrà ricavata all'interno del vano di un pilone dopo Ponte Vecchio, in Oltrarno, in corrispondenza di via de' Bardi, ed un'altra all'altezza del Cortile delle Cacce, nel giardino di Boboli, dove per realizzare il collegamento saranno riaperti due archi del Corridoio che in passato erano stati tamponati.
Il programma include anche interventi locali di consolidamento strutturale (nell'ambito del piano di prevenzione antisismica) ed il restauro degli interni, non sottoposti a lavori di recupero da alcune decine di anni: in particolare, intonaci, incannicciati, ed il pavimento, che verrà interamente smontato e rimontato in cotto antico. Non è previsto, in quanto non necessario, alcun intervento sugli esterni del Corridoio, ma verranno eseguiti alcuni lavori nel cortile delle Cacce a Boboli.
Notizie storiche sul Corridoio Vasariano
Progettata da Giorgio Vasari per consentire ai Granduchi di muoversi in sicurezza dalla loro residenza privata di Palazzo Pitti alla sede del governo in Palazzo Vecchio, questa straordinaria via aerea fu realizzata per iniziativa del Duca Cosimo I de’ Medici nel 1565 in occasione del matrimonio del figlio Francesco con Giovanna d'Austria. Grazie alla efficientissima organizzazione del cantiere, i lavori per la sua costruzione durarono appena cinque mesi: il percorso totale è di 760 metri a partire dal corridoio di Ponente degli Uffizi, fino all’uscita accanto alla Grotta del Buontalenti nel Giardino di Boboli. In questo tratto il Corridoio sorpassa le vie, costeggia l’Arno e lo attraversa, entra nei palazzi, accerchia la Torre de' Mannelli, si affaccia nella Chiesa di Santa Felicita, in un susseguirsi di affacci sulla città che permetteva ai Duchi di catturarne la bellezza e di esercitarne il controllo. In età moderna, da quando il complesso è stato musealizzato, il Corridoio ha spesso ospitato dipinti della collezione degli Uffizi. In particolare, dal 1973 fino al 2016, ha ospitato la collezione di autoritratti delle Gallerie degli Uffizi: una raccolta unica al mondo, avviata nel Seicento dal Cardinale Leopoldo de’ Medici, e che continua fino ai giorni nostri. Gli autoritratti saranno presto visibili agli Uffizi, dove erano stati destinati dal Cardinale stesso.