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Ritratto di Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni

Agnolo di Cosimo Tori detto Bronzino (Firenze 1503-1572)

Data
1545 c.
Collezione
Pittura
Collocazione
D15. Sala delle Dinastie
Tecnica
Olio su tavola
Dimensioni
115 x 96 cm
Inventario
1890 n. 748

Lo spettacolare ritratto di Eleonora di Toledo assieme al secondogenito Giovanni è uno dei massimi capolavori del Bronzino, ed è l’opera che ha contribuito a consegnare all’immaginario collettivo lo splendore della sposa di Cosimo I de’ Medici. Eleonora, con la sua pelle candida, i suoi ricchi gioielli e l’abito maestoso, si staglia contro un magnetico sfondo blu che le conferisce un’aura di sacralità e dà al suo ritratto il valore di un’apparizione. L’immensa distesa di azzurro fu eseguita con il pigmento più costoso a disposizione, il blu lapislazzuli, tradizionalmente riservato nell’arte italiana al mantello della Vergine, quindi segno di devozione identificativo di Maria. Uno dei compiti di questo ritratto è sicuramente quello di esaltare il ruolo dinastico della Duchessa, garante della successione di casa Medici, rafforzata dalla nascita nel 1543 proprio di quel Giovanni che le sta a fianco, il secondo figlio maschio candidato alla carriera ecclesiastica come toccò al celebre antenato di cui portava il nome, il secondogenito del Magnifico Lorenzo, divenuto papa nel 1513. Altro elemento significativo è certamente la veste tessuta in un ‘broccato riccio’, un tessuto costosissimo, specialità della manifattura fiorentina, spesso riservato alla confezione di abiti liturgici. I motivi ripetuti nella stoffa, il melograno e la pigna, sono simboli cristiani di resurrezione e rigenerazione, adatti a indicare la fertilità della duchessa. Ma il dipinto non vuole certo restituire esclusivamente l’immagine di una buona moglie e madre cristiana. Eleonora fu donna di Stato, abile amministratrice, braccio destro del Duca. Nell’estate del 1545, mentre Bronzino ne eseguiva il ritratto, Eleonora aveva già ricoperto tre volte il ruolo di capo di Stato durante le assenze di Cosimo. Il taglio stesso del quadro, nel suo ritrarla fino alle ginocchia (ripetendo l’innovativa soluzione che Raffaello adottò per il ritratto di Leone X), conferisce imponenza e autorevolezza a questa donna il cui volto è l’emblema di uno spirito fermo e nobile. Bronzino riuscì a cogliere tutti i tratti della personalità di Eleonora e a comunicarli in uno straordinario ritratto che rappresenta una moglie e madre, ma anche una donna potente e indipendente.

Bibliografia

Eleonora di Toledo e l'invenzione della corte a Firenze, a cura di B. Edelstein e V. Conticelli, Livorno 2023, pp. 288-291 (con bibliografia precedente).

Testo di
Bruce Edelstein; Patrizia Naldini
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