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Il Giardino della Botanica Superiore

Data
metà del XIX secolo

Il Giardino della Botanica Superiore si trova nell'area ad ovest del Viale dei Cipressi; ad esso si accede dalla Cerchiata Grande, tramite un cancello decorato da un mosaico rustico.

L'area quadrangolare, la cui conformazione attuale risale alla metà dell'Ottocento, nasce come orto al momento dell'ampliamento secentesco di Boboli. Nella seconda metà del Settecento, su progetto di Niccolò Caspero Paoletti e Giuseppe Ruggeri, fu destinato a Jardin Potager, ossia uno spazio dedicato alla coltivazione di piante utilizzate per consumo alimentare e di specie rare ed esotiche come gli ananassi; motivo per il quale il Giardino viene spesso chiamato degli Ananassi.

Il giardino era disposto su tre terrazzamenti; quello inferiore era spartito da un largo viale centrale e da quattro vialetti trasversali, ai cui incroci furono ricavate sei vasche, destinate a piante acquatiche. Dal 1815 al 1817 Giuseppe Cacialli progettò due tepidari: il Tepidario Grande - destinato ad accogliere piante di tre diverse aree tropicali - risulta molto singolare per l'accostamento fra le coppie di colonne doriche all’ingresso e le grandi pareti vetrate retrostanti; il Tepidario Piccolo di richiamo neo egizio, è caratterizzato dalla forma sgusciata del coronamento superiore.

Nel 1852 il botanico Filippo Parlatore, responsabile del Museo di Fisica e di Storia Naturale collocato nell'edificio della Specola, ottenne il terreno del Jardin Potager per sopperire all'esiguità degli spazi del giardino botanico annesso al museo.

La Botanica Superiore fu completamente trasformata, per poter organizzare le piante in modo sistematico a seconda dell'area geografica di provenienza. A tale scopo il Tepidario Grande fu riadattato e denominato "serres chaudes et tempérées pour les plantes d'Amérique”. Risale a questi anni la trasformazione della vasca delle Ninfee in bacino per piante acquatiche e palustri e la sua decorazione con roccaglia pittoresca.

Posteriore al 1874 è, invece, l'Aquarium, simile a quello progettato da Parlatore per l'Orto Botanico di Palermo, una grande vasca circolare suddivisa in quarantotto celle, ognuna contenente specie e varietà diverse di piante acquatiche. Il giardino assunse la forma inglese che conserva tuttora, con dolci pendii e forme morbide, arricchito dalla piantagione di essenze ad alto fusto.

Nel 1881 fu decretato lo spostamento dell’Orto Botanico nello storico Giardino dei Semplici. i Tepidari e le serre di propagazione continuarono a funzionare fino alla seconda guerra mondiale, prevalentemente per la fornitura di piante ornamentali per la Real Casa e fino al 1966 per la coltivazione delle orchidee.

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