Vaso di fiori con orologio
Willelm van Aelst (Delft 1626-27 – Amsterdam post 1683)
Firmato e datato sulla gamba del tavolo “W.V. Aelst 1652”
La lussureggiante composizione di fiori contenuti in un vaso di pietra dura con montatura metallica, fu realizzata da van Aelst quale pendant della tela raffigurante Melone, altra frutta e vaso di cristallo vicino al quale è tuttora esposto. Entrambe le opere furono commissionate al pittore olandese dal principe e cardinale Giovan Carlo de’ Medici, il suo più importante mecenate durante il soggiorno fiorentino.
Tono dominante nel dipinto è il vibrante blu elettrico della tovaglia di velluto che copre parzialmente il piano di marmo e che rimonta fino all’iris, al vertice della piramide su cui è costruito il bouquet, composto da fiori diversi rose, peonie, anemoni, tulipani, giunchiglie, giacinti ed altri ancora.
Tutti gli elementi dell’insieme partecipano alla creazione di una festosa visione di magnificenza naturale da cui non è comunque esente una più dolente riflessione sulla caducità, indotta dalla rappresentazione dell’orologio, simbolo dell’ineluttabile scorrere del tempo, e di alcuni fiori già appassiti o piegati e troppo aperti, a indicare la provvisorietà della bellezza.
La smagliante pittura di van Aelst nel ritrarre le nature morte di fiori ebbe una significativa influenza nella realizzazione dell’unica importante natura morta del fiorentino Carlo Dolci (Vaso di fiori e bacile), opera anch’essa realizzata su commissione del principe cardinale Giovan Carlo de’ Medici, appassionato d’arte quanto di botanica.