Autoritratto
Lorenzo Viani (Viareggio 1882-1936 Lido di Ostia)
“Carduffi di capelli nero inchiostro, viso spolpato, occhi verdi e balenanti come quelli dei gatti, una cravatta nera a fiorami gialli”: il pittore descrive cosi' la propria immagine in questo intenso autoritratto databile agli anni immediatamente successivi ai suoi soggiorni parigini tra 1908 e 1911. Lorenzo Viani, viareggino di nascita, si formò tra Firenze e Lucca, sulla lezione di Giovanni Fattori e Plinio Nomellini; elaboro' quindi un linguaggio personalissimo che lo inserisce a buon diritto nella corrente espressionista europea. Cantore di pescatori e cavatori di marmo, al loro fianco coltivò fino alla guerra ideologie anarchico – socialiste; si dedicò poi anche alla scrittura, coniando il linguaggio sperimentale sanguigno ed incisivo sopra citato, in analogia con una pittura drammatica ed espressiva nei temi trattati e nello stile.
Colori decisi, stesi con tocchi rapidi e sommari, attraverso i volti e le pose dei suoi personaggi ha raccontato il mondo degli ultimi anni della Versilia di inizio Novecento: non solo lavoratori, ma malati di mente, emarginati, vedove del mare, con cui Viani si e' sempre sentito solidale. In questo autoritratto si rappresenta nella certezza del proprio ruolo di pittore, interpretato con autenticita' seppure nella declinazione romantica da artista maledetto. Il dipinto si ispira ad una fotografia che il giovane aveva regalato alla fidanzata prima di partire per la guerra. La Grande Guerra lo trasformo' profondamente, tanto da portarlo a rinchiudersi in se stesso e cercare certezze nel nascente fascismo.