Storia | Appartamenti Imperiali e Reali | Palazzo Pitti
Gli Appartamenti Imperiali e Reali furono abitati, per lo più nel periodo invernale, dai Medici e dagli Asburgo-Lorena al tempo del Granducato di Toscana e successivamente dai Savoia. L’infilata offerta dalle dieci sale al piano nobile del lato destro del Palazzo, e delle altre quattro sale sulla perpendicolare, presentano un insieme straordinario, per qualità e quantità, di opere d’arte delle più diverse categorie, dai dipinti alle sculture, all’intaglio, alle tappezzerie e alle pietre dure.
Nell’arco dei tre secoli che li videro protagonisti della vita di corte, ovvero dal momento in cui i Medici fissarono la loro dimora nel Palazzo nel XVII secolo, a quello in cui Vittorio Emanuele III di Savoia lo trasmise al demanio (1919), gli Appartamenti Imperiali e Reali sono stati prevalentemente destinati ad una funzione di rappresentanza.
La visita agli Appartamenti inizia dal Salone Verde, già anticamera di Ferdinando de’ Medici, per proseguire con la Sala del Trono, “Sala d’udienza” in epoca medicea e “Sala dei ciambellani” in epoca lorenese. Con l’arrivo dei Savoia quest’ultima stanza fu adibita a sala del Trono e per ciò vi venne montato il baldacchino sormontato dallo stemma sabaudo. Proseguendo la visita troviamo la Cappella, l’unico ambiente degli Appartamenti che conserva la sua decorazione originaria di epoca medicea tardo-barocca. Originariamente tale ambiente era l’alcova del Gran Principe Ferdinando, trasformata in epoca lorenese in cappella. La Sala dei Pappagalli, allora come oggi, funge da disimpegno tra l’Appartamento della Regina Margherita e quello del Re Umberto: anche in epoca lorenese le sale al margine meridionale del Palazzo furono riservate alla Granduchessa, mentre quelle più interne vennero utilizzate da Pietro Leopoldo di Lorena.