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Acquisizioni | 31/07/2024

Entra in collezione un grande capolavoro del Settecento francese

Lo 'Sposalizio mistico di santa Caterina de’ Ricci' di Pierre Subleyras, nuova importante acquisizione, sarà protagonista alla Galleria degli Uffizi

Un maestoso capolavoro dell’arte francese del Settecento è pronto ad entrare da protagonista nella collezione degli Uffizi: si tratta della grande tela Lo Sposalizio mistico di santa Caterina de’ Ricci firmato di pugno dal celebre pittore occitano Pierre Subleyras e datato 1746. Il dipinto, al quale gli storici attribuiscono notevole importanza per qualità, prestigio della committenza e storia collezionistica, è stato acquistato dal direttore del museo Simone Verde alla fiera internazionale TEFAF a Maastricht del febbraio 2024; arrivato a Firenze, verrà ora restaurato e quindi esposto, in posizione di rilievo, negli spazi dedicati dalla Galleria alla pittura del XVIII secolo.

Nel 1763 la tela, eseguita in occasione della canonizzazione di Santa Caterina de’ Ricci, si trovava presso la collezione di Girolamo Colonna di Sciarra, successivamente in quella di Lorenzo Onofrio Colonna, poi in quella di Filippo III Colonna, e, tra il 1812 e il 1935, entrava nella raccolta Barberini nell’omonimo palazzo romano. Quello stesso anno il dipinto veniva venduto all’asta e acquistato dal marchese Sacchetti, dal quale poi è arrivato per eredità fino agli attuali proprietari.

Come era d’uso, gli ordini religiosi offrivano al Papa opere che celebravano la figura dei personaggi in procinto di assurgere alla santità, ma la scelta del soggetto e dell’artista era riservata al Pontefice. In questo caso Benedetto XIV Lambertini scelse Subleyras, pittore che a Roma stava ottenendo grande successo. A lui il papa bolognese aveva affidato il suo ritratto, del 1746, conservato oggi al Metropolitan di New York. Il purismo di Subleyras, la monumentalità delle figure dagli incarnati bianchi come marmo ancora di gusto rocaille è già proiettata verso l’affermazione del Neoclassicismo, in linea con la modernità. Nello Sposalizio alla scena sacra è conferita solennità ma al contempo grande compostezza. Lo stile è debitore del classicismo di Poussin e della sua interpretazione dei modelli romani del periodo barocco; il riferimento ai maestri del classicismo seicentesco, è impreziosito dalla delicatezza dei colori aerei tipici del Settecento. Il movimento, intorno alla scena del matrimonio mistico è conferito da un brulicare di putti e teste di cherubini in cui il pittore si esercita in virtuosismi su elementi di natura morta quali il candido ramo di giglio o la composizione di fiori sorretta dal putto alato raffigurato di profilo.

Subleyras si distinse come pittore di storie e di ritratti, ma tra i suoi massimi capolavori va ricordato uno dei più bei nudi della storia dell’arte, il Nudo di donna conservato nella Galleria Barberini di Roma (1740 ca.). Il pittore francese, poi morto a Roma, si formò con il padre (anch’egli pittore) e andò a Parigi nel 1726 dove vinse nel 1728 la borsa di studio del prix de Rome, come pensionnaire dell'Accademia di Francia a Roma. Nel 1736 sposò Maria Felice Tibaldi, miniatrice che spesso riprodusse in piccolo le opere del marito; nel 1748 il Cardinale Silvio Valenti Gonzaga presentò l'artista a Papa Benedetto XIV per il quale realizzò il suo ritratto ma anche la Messa di San Basilio per San Pietro in Vaticano (oggi a Santa Maria degli Angeli). Nello stesso periodo dipinse per la chiesa degli Olivetani di Perugia il Miracolo di San Benedetto (Roma, Santa Francesca Romana) e Sant’Ambrogio e Teodosio (Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria).

 

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde: “Lo Sposalizio è un’opera di primaria importanza per l’arte del Settecento, sarà un vero e nuovo protagonista nelle sale del museo dedicate al XVIII secolo. Oltre a presentarsi come un lavoro di raffinatissima estetica e compostezza esecutiva, ha la caratteristica di esprimere nel più significativo dei modi il gusto del circolo di nobili e intellettuali che gravitavano alla metà del Settecento attorno alla Curia Romana. Si tratta di un vero e proprio capolavoro, la cui qualità è raro incontrare ancora sul mercato, che verrà ad arricchire le collezioni del XVIII secolo degli Uffizi, colmando una notevole lacuna e rappresentando un ulteriore tassello per il completamento di quella galleria delle storia pittorica d’Italia perseguita a suo tempo da Luigi Lanzi e il cui completamento costituisce ancora oggi una missione esistenziale del museo, vista la sua centralità collezionistica a livello nazionale e internazionale”.

Il dipinto di Pierre Subleyras è stato presentato in occasione dell'evento del 31 luglio 2024.

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