Il Gran Principe Ferdinando de’ Medici (1663 – 1713) Collezionista e Mecenate
Il grande interesse di Ferdinando per la cultura e il suo ruolo come patrono delle arti
In onore del trecentesimo anniversario della morte del Gran Principe Ferdinando de’ Medici (1663-1713), la Galleria degli Uffizi dedica una mostra a questa figura chiave che fu sia un importante collezionista che un mecenate delle arti.
Figlio maggiore di Cosimo III de’ Medici, Gran Duca di Toscana, e Margherita Luisa d’Orléans, è ricordato come patrono del teatro, della musica e delle belle arti. I suoi interessi e approcci innovativi attirarono i principali artisti dell’epoca (musicisti, strumentisti, pittori e scultori) a Firenze.
La mostra è suddivisa in varie sezioni che illustrano le inclinazioni e gli interessi culturali del principe, descrivendo anche come il suo mecenatismo supportò e promosse gli artisti del tempo. La prima sezione iconografica è dedicata all’immagine del Principe e ai suoi interessi giovanili. La sezione seguente illustra i primi anni del collezionismo e del mecenatismo di Ferdinando, che si focalizzarono soprattutto sulla sua amata villa di Pratolino, dove assieme a musicisti, cantanti, costumisti e compositori, Ferdinando ospitò anche la famiglia Bibbiena, maestri nell’arte della scenografia.
La terza parte della mostra è dedicata al rinnovo di Palazzo Pitti, del teatro Pergola e del duomo di Firenze, quest’ultimo restaurato in occasione delle nozze di Ferdinando con la Principessa Violante Beatrice di Baviera. Allo stesso tempo, vengono anche illustrate le cerimonie e i festeggiamenti organizzati a Firenze per celebrare il matrimonio del Principe.
Un altro aspetto evidenziato è il crescente interesse del Principe nei confronti delle arti, sia della scultura contemporanea che della pittura. Questa parte della mostra presenta anche sontuosi oggetti, pezzi di arredamento ed elementi della vita quotidiana ad evidenziare il gusto sofisticato di Ferdinando.
La mostra esplora anche le preferenze di Ferdinando come collezionista, il suo interesse per le opere antiche e per la pittura del Cinque e Seicento. Egli fu in grado di far arrivare a Firenze un enorme mole di dipinti, molti dei quali fanno oggi parte della collezione degli Uffizi e della Galleria Palatina.
La mostra si conclude con una sezione dedicata agli ultimi anni della vita di Ferdinando, esplorando i risultati e le ripercussioni del suo collezionismo e mecenatismo, ed esponendo i disegni preparatori di un monumento celebrativo che doveva essere realizzato in sua memoria.