Aria nuova a palazzo!
Passati in rassegna i mobili di Palazzo Pitti, pronti per essere restaurati e valorizzati.
La valorizzazione della Reggia passa anche dalla manutenzione del suo mobilio, dislocato nei molti ambienti del Palazzo che nei secoli hanno ospitato gli appartamenti privati come le stanze di rappresentanza delle 3 dinastie regnanti, i Medici, gli Asburgo Lorena e i Savoia.
Per questo nelle scorse settimane alcuni importanti pezzi sono stati selezionati in vista di un restauro e di una loro specifica valorizzazione. I lavori di manutenzione hanno preso avvio con il cospicuo lotto di sedute di epoca lorenese, componenti l’arredo delle sale al primo piano del Palazzo, oggi sede della Galleria Palatina. Si tratta di oltre settanta esemplari di seggiole, fra le quali le 49 con braccioli che Carlo Toussaint, ebanista di corte, aveva fornito a partire dal 1790 circa alla Guardaroba di Palazzo Pitti per “l’appartamento di gala dove sono gli stucchi di Pietro da Cortona”.
Ripercorrendo gli inventari storici della Reggia è possibile seguire la successione dei diversi tessuti utilizzati nel tempo per rivestire le sedie. Sappiamo quindi che l’attuale velluto color rosso cremisi, nel 1911, fu scelto in sostituzione del precedente tessuto “moiré”, che a sua volta era stato messo in opera al posto di un “amuer a cordellone tutto seta cremisi guarnito del passamano di colore” e di un “domasco rosso cremisi”.
Le sedute, temporaneamente rimosse dalle sale, riceveranno ora interventi di pulizia, consolidamento e rintelaiatura con sostituzione delle stoffe.
Sarà oggetto di revisione e manutenzione anche la sontuosa scrivania in legno impiallacciato di malachite e bronzi dorati, parte dell’arredo del Gabinetto Rotondo negli Appartamenti Reali di Palazzo Pitti. Il prezioso mobile, risalente alla metà dell'Ottocento, giunse alla Reggia verosimilmente quale dono dei Demidoff alla famiglia granducale e non si è più spostato da Palazzo.
Anche i due cassettoni in stile Luigi XV, decorati a foglia d’oro e con inserti in madreperla, provenienti dall’Appartamento d’Inverno al secondo piano del Palazzo, sono pronti per essere puliti e monitorati nel loro stato di conservazione. I pannelli laccati che ne ornano lato anteriore e fianchi sono originali giapponesi del periodo Momoyama (1573-1615); i mobili sono stati probabilmente eseguiti in Francia intorno alla metà del Settecento e inventariati a Pitti nel 1771.
Similmente, grazie ad un preliminare lavoro di restauro e spolveratura, verrà riportato al suo originale splendore anche il tavolo del 1807 che i visitatori sono soliti ammirare nella Galleria d’arte moderna, al secondo piano di Palazzo Pitti, dove la sua base costituita da tronchi dialoga perfettamente con i paesaggi naturalisti esposti nella stessa sala.
Al termine degli interventi di manutenzione, questi arredi come altri già selezionati e movimentati, verranno riportati al loro antico splendore e saranno temporaneamente proposti in un allestimento inedito dove saranno protagonisti unici. I visitatori avranno quindi l’opportunità di apprezzare, assai meglio che nel percorso di visita usuale dove questi oggetti passano talvolta inosservati rispetto ai capolavori dipinti e scolpiti, le peculiari caratteristiche dei mobili, testimoni dei cambiamenti storici che nel corso dei secoli hanno interessato la reggia di Palazzo Pitti. Continuate a seguirci e vi racconteremo di più!