Un foglio bianco
Ricordando Elio Carmi
“Un foglio bianco. Inizi sempre così, inizi con chiederti come dove quando, ma c’è una domanda che è più importante, più pressante, più opprimente. Ed è fondamentale: ti chiedi perché? Non importa se si tratta di lavoro insolito, di servizio, per un amico o di straordinaria importanza. Ciò che devi fare è sempre un nuovo progetto, devi fare qualcosa che non c’è. E ti chiedi il perché. Perché produrre una nuova identità per le Gallerie degli Uffizi? Perché?”.
Elio Carmi e Alessandro Ubertis, Branding per le Gallerie degli Uffizi, 26 settembre 2017.
Capita raramente di incontrare persone che possiedano alte qualità sia umane che professionali. Ancora più raramente che persone di questo tipo siano dotate di empatia e della capacità di mettere a disposizione degli altri il proprio patrimonio di doti e competenze.
Elio Carmi era una di queste persone. La sua vastissima esperienza nel campo del design e nel mondo del branding e della marca, unitamente ad una vasta cultura, si combinava con la capacità di trasmettere in maniera schietta e chiara qualsiasi esperienza.
Elio Carmi ha accompagnato le Gallerie degli Uffizi nel complesso processo di definizione e sviluppo di un’identità visiva. Compito non facile considerata la stratificazione storica del complesso museale e la molteplicità di questioni che un’identità visiva sarebbe stata chiamata ad affrontare. Occorrevano estrema attenzione, capacità di ascolto, rispetto, ma anche coraggio e visione. Occorreva coniugare storia e futuro, tradizione e attualità. Elio Carmi è stato in grado di bilanciare tutti questi fattori generando un logo e una strategia di marca dotati di grande eleganza, chiarezza e, alla lunga, resilienza.
Ma fin dal primo momento, Elio ha catturato tutti noi per la sua levatura unica, immediatamente percepibile, per la sua etica professionale che non aveva necessità di adattarsi a compromessi e logiche di parte, ma soprattutto per il suo garbo e la sua simpatia che lo rendevano persona amabile e cara. Un uomo forte del suo lavoro, dell’affetto profondo della bella e grande famiglia, radicato nelle sue origini e nella sua identità, ma disposto al dialogo e all’incontro, conscio di quali sono i valori che fanno sì che la vita meriti di essere vissuta.
Vogliamo ricordarlo con la sua splendida barba bianca, lunghissima e curatissima, i vivissimi occhi celesti sempre così curiosi e attenti al mondo circostante così come all’interlocutore del momento.
Ciao Elio, caro amico, che la tua strada continui serena.