Vai al contenuto principaleVai al footer

Abito à transformation

Manifattura inglese

Data
1861 c.
Tecnica
Gros de Tours moiré di seta nero; chiffon nero; taffetas lilla
Inventario
Tessuti Antichi 6777

Questo completo in tre pezzi - gonna, corpino da sera e corpino da giorno - è appartenuto probabilmente ad Emilia Tedeschi, moglie del pittore inglese John Henry Bradley, ed è databile presumibilmente al 1861, quando, in seguito alla morte del principe Albert, marito della regina Vittoria, divenne obbligatorio presentarsi alla corte inglese, anche per le occasioni formali, rigorosamente in nero. I due corpini, quello da sera dall’ampia scollatura rotonda e dalle cortissime maniche ad aletta, e quello alternativo da giorno, accollato e a maniche lunghe, permettevano di trasformare l’ensemble a secondo dell’occasione. Il corpino da giorno e la gonna, negli anni Novanta del XIX secolo, probabilmente in seguito alla morte del marito della proprietaria avvenuta nel 1890, hanno subito una profonda trasformazione per poter essere utilizzati nuovamente per il lutto, adattandoli alle nuove mode. Intervenire sartorialmente per poter riutilizzare un abito vecchio di trent’anni non era inconsueto. All’epoca il valore di un abito risiedeva spesso in gran parte nel tessuto utilizzato, sete pregiate e costose, e modificarlo col passare delle mode adattandolo alle nuove linee, per poter sfruttare ancora il tessuto acquistato, era una prassi comune, spesso anche nelle classi più elevate. L’ampia gonna che nel 1861 era sorretta da una voluminosa crinolina, è stata stretta ripiegando all’interno il tessuto in eccedenza per adattarsi alla nuova linea triangolare delle gonne di fine secolo. Il corpino ha subito una trasformazione ancora più radicale. Del capo originale rimane solo il tronco, nascosto sotto a nuovo tessuto di chiffon nero arricciato e pieghettato. Le maniche originali, scucite e arricciate, sono state trasformate in palloncini che ornano le spalle da cui scendono nuove maniche aderenti in taffetas lilla ricoperto da trasparente chiffon nero. Proprio le maniche, voluminose sulle spalle che poi si stringono verso l’avambraccio, sono l’elemento che maggiormente permette di datare questa modifica agli anni Novanta del secolo, decennio che del volume delle maniche fa il suo tratto distintivo.

In fase di restauro è stato possibile riportare la gonna alla forma originale, ripristinando l’abito da sera del 1861 ca. nella sua forma iniziale. Il secondo corpino, da giorno (non presente in foto), rimane invece nella forma acquisita nel 1890.

 Dono di Pia Teresa Mallaby Carmi, Firenze.

Bibliografia

La Galleria del Costume/5, Centro Di, Firenze, 1993, pp 52-53; Thessy Schoenholzer Nichols, Visti dall'interno taglio e cucito: rimodernare un abito 1890, in Arte Tessile, dicembre 1993, n. 4

Testo di
Camilla Colombo; Vanessa Gavioli
Tags
Vuoi visitare Palazzo Pitti?
Organizza la tua visita a Firenze, trova prezzi ed orari del museo.

La Newsletter delle Gallerie degli Uffizi

Iscriviti per restare informato!