Adorazione del Bambino
Cosimo Rosselli (Firenze 1439/40 – 1507)
La Vergine è inginocchiata in preghiera davanti a Gesù bambino, la cui nudità sottolinea come il figlio di Dio si sia fatto uomo. Il bambino è stato adagiato sul manto della madre e appoggia la testa su una fascina di fieno, il nutrimento del bue e dell’asino che parimenti si inginocchiano riconoscendo nel bimbo il Salvatore, secondo quanto narrato nella Legenda aurea. Sullo sfondo, accanto a san Giuseppe, sono raffigurati il basto, una rozza sella di legno, e le bisacce, forse in riferimento al viaggio della sacra famiglia verso Gerusalemme o alla fuga in Egitto per sfuggire dalle persecuzioni di re Erode. Della capanna che accoglie i tre viandanti si intravede solo la falda del tetto e un pilastro, in ombra, elementi che pongono in risalto l’ameno paesaggio fluviale e la luce riflessa dalla figura del Bambino. In primo piano le piante di fragole, con fiori e frutti, sono simboli dell’Incarnazione di Cristo.
Fra le composizioni più poetiche di Cosimo Rosselli, il tondo offre una sintesi fra modelli compositivi tradizionali e spunti naturalistici derivati dalla pittura fiamminga. Non mancano suggestioni di ascendenza classica, come indica la posa del san Giuseppe, derivata dalla statua di Afrodite accovacciata di Doidolsas, nota probabilmente già in epoca rinascimentale attraverso copie romane.
Il tondo è pervenuto alle Gallerie fiorentine nel 1782 con il patrimonio della Camera di Commercio di Firenze; pertanto dovrebbe aver fatto parte dei beni appartenuti a una delle corporazioni di mestiere, dette Arti.