Ritratto di fra’ Ainolfo de Bardi
Carlo Dolci (Firenze 1616-1687)
Ainolfo de’ Bardi, cavaliere di san Giovanni di Gerusalemme, rivestiva la carica di ‘cameriere’ di Cosimo II e Ferdinando II, ossia di collaboratore diretto per le questioni che il granduca seguiva personalmente. Ainolfo era figlio di Giovanni, fondatore della Camerata de’ Bardi, un circolo di nobili che fin dagli anni ’70 del Cinquecento si riunivano per discutere di musica e poesia, favorendo anche la creazione del nuovo genere del melodramma.
Nel dipinto egli viene raffigurato di tre quarti, mentre si volge allo spettatore ostentando i raffinati abiti ufficiali e la croce sul petto che indica il suo grado di cavaliere maltese; immerso entro uno sfondo di paesaggio, sembra indicare con la mano destra il gruppo di uomini sullo sfondo, impegnati in una battuta di caccia.
L’iscrizione sul verso della tela carlo dolci fece di sua età anni 16- 1632 documenta la tela come una delle prime prove del pittore, insieme al Ritratto di Stefano della Bella della Galleria Palatina. A queste date Dolci è ancora assai vicino ai modi di stile dei suoi maestri, da Jacopo Vignali all’Empoli, ma già dimostra la straordinaria capacità di penetrazione psicologica e di naturalismo negli effetti di luce e colore che poi giunge a piena maturazione nelle opere dei decenni seguenti