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Autoritratto

Pietro Annigoni (Milano 1910 – Firenze 1988)

Data
1971
Collezione
Pittura
Tecnica
Tempera grassa su tavola
Dimensioni
79,5 x 58 cm (senza cornice), 111,5 x 92,2 cm (con cornice)
Inventario
1890 n. 9622
Iscrizioni

Firmato in basso a sinistra: Pietro Annigoni - Firenze LXXI

Fin dal suo esordio a Firenze, nel 1932, Pietro Annigoni si contraddistingue per una pittura che cerca di ottenere, nella resa del vero, una non facile sintesi fra la grande tradizione dell’arte del passato e quella a lui contemporanea. Con il gruppo dei Pittori Moderni della Realtà, fondato a Milano nel 1947 con Gregorio Sciltian e i fratelli Antonio e Xavier Bueno, sancisce il primato della pittura figurativa, in netto contrasto con le tendenze astratte, sottolineando il valore morale di un’arte che, fedele al vero e alla natura, sappia parlare a tutti. Proseguendo poi in maniera autonoma la propria ricerca, dal secondo dopoguerra Annigoni ottiene successo in Inghilterra dove diviene pittore ufficiale della famiglia reale e assai richiesto da una committenza internazionale e sofisticata.

Nei ritratti, anche in quelli più intimi di amici e familiari, gli echi del passato si combinano alla capacità di restituire con grande immediatezza e profondità la psicologia e il sentimento del soggetto raffigurato. Il presente autoritratto entra nel 1979 nelle collezioni della Galleria degli Uffizi per donazione del mecenate statunitense Chancey Stilmann, per la cui dimora, Whetersfield House, in Connecticut, Annigoni, nei primi anni Settanta esegue un ciclo di affreschi allusivi alla gioia del vivere.

Il dipinto è eseguito con la tradizionale tecnica della tempera grassa su tavola. L’artista si raffigura di tre quarti, illuminato di traverso e indossa la giubba marrone da pittore, stretta sulla camicia. Il busto è tratteggiato con pennellate ampie e rapide, non completamente rifinite, per enfatizzare, a contrasto e insieme in studiato equilibrio, la schietta e puntuale rappresentazione dei lineamenti del volto. Dal quadro, il pittore ci osserva con sguardo indagatore; un guizzo improvviso arruffa il ciuffo di capelli sulla nuca, che sfuggono alla posa composta: questi particolari rendono il dipinto, ancora oggi, palpitante di vita attuale.

 

 

 

 

Bibliografia

G. Badino in G. Giusti e M. Sframeli, I volti dell'Arte. Autoritratti dalla Collezione degli Uffizi, Milano 2007, n. 58 pp. 184-185; F. Sborgi, in Uffizi Self-portrait Masterpieces, a cura di V. Gavioli e A. Griffo, catalogo della mostra (Shanghai, Bund One Art Museum, 2022-2023; Pechino, National Museum of China 2023), n. 43 pp. 312-317.

Testo di
Francesca Sborgi
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