Cristo benedicente
Spinello di Luca, detto Spinello Aretino (Arezzo, ante 1373-1411)
Cristo benedice con la mano destra, mentre nella sinistra reca un cartiglio sul quale è iscritta la parola latina EGO. Indossa il manto rosso sopra una tunica blu, colori consueti dell’iconografia cristologica allusivi alla doppia natura umana e celeste di Cristo, sebbene si incontrino più frequentemente invertiti, ovvero manto blu sopra la veste rossa. La tavola, la cui forma originale rimane incerta avendo subito numerose manomissioni e restauri, era probabilmente inserita nella cimasa di una tavola d’altare, forse un polittico dotato di una complessa incorniciatura, secondo il gusto fastoso e magniloquente che caratterizza la pittura su tavola in Toscana alla fine del XIV secolo. Ne è autore Spinello Aretino, tra i più richiesti e apprezzati pittori attivi fra Tre e Quattrocento, straordinario narratore che si esprime in un linguaggio originale in grado di armonizzare la tradizione giottesca con gli spunti naturalistici di matrice tardogotica. Attivo, oltre che nella città natale, a Lucca, Firenze, Pisa e Siena, seppe esprimersi al meglio sia nella tecnica dell’affresco che nella pittura su tavola, legandosi talvolta in compagnia con altri artisti per far fronte alle commissioni più impegnative, con autentico spirito imprenditoriale. La tavola col Cristo benedicente potrebbe appartenere ad uno dei polittici eseguiti da Spinello a Lucca nei primi anni Ottanta, forse ad una delle due pale d’altare commissionate dai monaci benedettini olivetani al legnaiolo fiorentino Simone Cini, al doratore senese Gabriello Saracini e a Spinello Aretino per la parte pittorica.
Presentata all’Ufficio Esportazione di Firenze il 6 agosto 2012, è stata comprata dallo Stato italiano per la Galleria degli Uffizi con Decreto ministeriale n. 24410 del 10 settembre 2012.