Crocifisso Chigi
Lorenz Rues e Antonio Raggi
Il Cristo in avorio è montato su di una croce rivestita di legno pietrificato e incorniciata in bronzo dorato. Il cartiglio spiegazzato, in avorio, reca la tradizionale iscrizione “Gesù Nazareno, Re dei Giudei” incisa in ebraico, latino e greco. Ai piedi della croce è inginocchiata la figura di santa Maria Maddalena in bronzo dorato. In questo stesso materiale metallico è fuso il terreno pietroso su cui poggia la santa, che simboleggia le asperità del monte Calvario.
Il magnifico gruppo, originariamente collocato negli appartamenti granducali di Palazzo Pitti, fu collocato sull’altare della Cappella Palatina nel 1785. La sua commissione si deve al cardinale Flavio Chigi, nipote di papa Alessandro VII, che al momento della morte, avvenuta nel 1693, lo lasciò in eredità a Cosimo III de’ Medici come segno di riconoscenza per avergli concesso l’investitura del marchesato di San Quirico d’Orcia. La figura in bronzo della Maddalena fu realizzata nel 1672 dallo scultore Antonio Raggi, importante esponente del Barocco romano e fedele collaboratore di Gian Lorenzo Bernini. Qualche anno prima, nel 1670, venne intagliato il monumentale Cristo in avorio, opera dell’artista altoatesino Lorenz Rues, attivo a Roma e specializzato nella creazione di figure eburnee di grande formato e connotate da un notevole virtuosismo tecnico. L’esemplare della Cappella Palatina è annoverabile tra i capolavori dell’artista, di cui sono noti altri due crocifissi di dimensioni straordinarie conservati nella sagrestia della basilica di San Giovanni in Laterano a Roma e nella sagrestia della cattedrale di Toledo in Spagna.