Ritratto di Domizia Longina
Arte romana
Il volto dell’imperatrice Domizia Longina (51/55-post 126 d.C.), inserito su busto panneggiato moderno in marmo italico, è riconoscibile per alcune caratteristiche fisiognomiche, quali gli occhi a mandorla di forma allungata, il naso aquilino, la bocca carnosa. L’elegante acconciatura a nido d’ape, che si dispone in una soluzione più alta sulla fronte rispetto ai suoi ritratti giovanili, e la presenza del diadema permette di mettere in relazione l’effigie con il tipo ritrattistico creato negli anni della salita al potere del marito, il principe Domiziano (81-96 d.C.), quando Domizia fu nominata Augusta.
La datazione del ritratto al principato di Adriano conferma la posizione di rilievo che Domizia continuò a rivestire anche dopo l’uccisione del marito nella congiura cui forse aveva preso parte e che aveva portato al potere la nuova dinastia. La matrona non era del resto nuova a drammatici capovolgimenti della propria condizione, dato che dopo essere stata al centro della propaganda ufficiale fin dal matrimonio con Domiziano – cui aveva dato un erede, anche se morto fanciullo – nei primi anni di regno del marito era stata allontanata da corte con accuse di adulterio, comuni contro le donne di potere divenute pericolose e sottolineate dalle fonti antiche che vedevano in lei una delle figure simbolo del dispotismo di Domiziano. Il suo prestigio personale, dovuto anche all’ascendenza familiare, aveva tuttavia fatto sì che Domizia fosse presto richiamata al fianco del princeps con tutti gli onori dovuti a colei che poteva essere celebrata sia come madre di un figlio divinizzato sia come Augusta, titolo del quale avrebbe continuato a fregiarsi anche dopo la fine della dinastia flavia.
Sono di restauro moderno il naso e la bassa coda di trecce, propria dei ritratti giovanili di Domizia e incongruente con questo tipo ritrattistico, in cui è sostituita da uno chignon.
Modello 3D realizzato in collaborazione con Indiana University. Visita http://www.digitalsculpture.org/florence/