Il profeta Elia nel deserto, con scene della vita
Russia centrale
L’icona illustra gli episodi più salienti della vita del profeta Elia, tratti dall’Antico Testamento. Il profeta è raffigurato al centro con lunghi capelli e barba canuti, con indosso la pelliccia e il fazzoletto intorno al collo e il con bastone dell’eremita, elementi caratteristici degli asceti e dei profeti. Elia rivolge lo sguardo a Dio: è in ritiro nel deserto, sulle rive del fiume Carit, dove venne nutrito prodigiosamente dai corvi (1 Re 17,1-6).
Gli episodi narrati sono disposti in senso orario a cominciare da sinistra, dove Elia è inginocchiato e prega Dio di inviare il fuoco per bruciare l’olocausto offerto sull’altare (1 Re 18, 36-38). Nella scena inferiore, Elia, fuggito nel deserto dove attende la morte, è svegliato da un angelo che lo invita a nutrirsi e a mettersi in cammino (1 Re 19, 5-7). A destra in basso, Elia è sulle sponde del fiume Giordano insieme al discepolo Eliseo: col mantello batte le acque del fiume che si aprono per permettergli di attraversarlo (2 Re 2, 7-8). La narrazione si conclude in alto con Elia rapito in cielo da un carro di fuoco, mentre Eliseo osserva il prodigio e riceve il mantello del profeta (2 Re 2, 11-12).
Le prime icone con raffigurazioni di vari episodi della vita di Elia accanto all’immagine principale furono dipinte nel XVII a Jaroslavl e a questi prototipi fa riferimento questa icona, che si allinea alla tradizione di Jaroslavl anche nella scelta cromatica, dove prevalgono i toni caldi del rosso, ocra e marrone. Una certa schematicità e semplificazione della stesura pittorica denuncia l’origine provinciale del maestro che eseguì l’opera, dipinta nello stesso ambito di quella raffigurante l’Ascensione di Cristo (inv. 1890 n. 9357).