Icona "Madre di Dio di Kazan e i miracoli dell’icona"
Russia centrale, bottega
L’effigie della Madre di Dio è una replica dell’icona ritrovata miracolosamente a Kazan’ nel 1579, fra le rovine di una casa bruciata. Secondo la tradizione, fu rinvenuta da una fanciulla di nome Matrona, alla quale la Vergine Maria era apparsa ripetutamente per indicare il luogo del ritrovamento. Oggetto di devozione popolare e considerata prodigiosa, l’icona fu poi portata da Kazan’ a Mosca. Le scene che circondano l’effigie di Maria col figlio Gesù, il cui ordine narrativo procede in registri orizzontali dall’alto verso il basso, da sinistra a destra, raccontano nei primi sei episodi le apparizioni delle Vergine a Matrona e il ritrovamento dell’icona. Seguono tre scene col trasferimento dell’icona nella cattedrale di Kazan e poi dieci episodi di guarigioni prodigiose ad opera della sacra tavola. Nell’ultimo episodio è descritto il trasferimento dell’immagine mariana a Mosca. La venerazione per l’icona della Madre di Dio di Kazan crebbe nel corso del XVII secolo con la dinastia regnante dei Romanov, assurgendo al ruolo di protettrice della Russia contro gli invasori. L’icona che si conservava a Mosca, forse quella originale portata da Kazan nel 1612 oppure, secondo un’altra tradizione, una copia, venne trasferita per volontà dello zar Pietro il grande nella nuova capitale San Pietroburgo.
Nell’icona degli Uffizi, l’effigie della Madonna col Bambino presenta, nel modellato naturalistico degli incarnati, un richiamo al linguaggio di Simon Usakov e dei maestri del Palazzo dell’Armeria del Cremlino, mentre la ricca decorazione delle vesti rimanda alla tradizione iconografica delle botteghe di Jaroslavl’ e Kostroma. Le scene laterali presentano invece modi meno raffinati, una caratteristica ricorrente nelle icone degli Uffizi.