Madonna col Bambino
Luca Signorelli (Cortona 1445 c. – 1523)
L’opera presenta molte particolarità, a cominciare dalla forma: il ‘tondo’, formato tradizionale per i dipinti di tema religioso destinati alle dimore private e alle sedi delle magistrature delle repubblica fiorentina, qui riquadrato da una finta cornice lapidea intagliata e ornata con le figure di due profeti intenti a scrivere e, al centro, con il busto di San Giovanni Battista. La tonalità monocroma della cornice rende più vivida l’immagine della Madonna, umilmente seduta a terra in uno scenario naturale con rovine di monumenti antichi, intenta a prendersi cura del piccolo Gesù, la cui nudità ne sottolinea la natura umana. La nudità caratterizza anche il gruppo di figure sullo sfondo, il cui significato non è del tutto chiarito. Potrebbe trattarsi della raffigurazione dell’umanità prima dell’età della Legge di Mosè e dell’avvento di Cristo; simili figure di ignudi si osservano anche nello sfondo del Tondo Doni di Michelangelo, anch’esso agli Uffizi. La complessità iconografica del dipinto, come pure l’insolita impaginazione, sembrano sottintendere una committenza colta, raffinata e all’avanguardia. Proveniente dalla villa medicea di Castello, secondo Giorgio Vasari (1568) fu eseguita per Lorenzo de’ Medici, da identificare probabilmente non con Lorenzo il Magnifico, bensì con il cugino Lorenzo di Pierfrancesco.