Madonna col Bambino in trono
Guido di Pietro, poi Fra’ Giovanni Angelico detto Beato Angelico (Vicchio di Mugello (Fi), c. 1395–Roma 1455)
La tavola, che raffigura il tradizionale tema della Vergine Maria seduta in trono con in braccio il figlio Gesù bambino, era il centro di un polittico eseguito per la chiesa di San Michele Arcangelo a Pontassieve. In basso sono presenti frammenti di un’iscrizione ricostruibile grazie alla trascrizione di un erudito del XIX secolo: “Questa tavola à fatta fare Berto e Simone di Francesco e Antonio di Luca e Piero di Nicholaio e Ser Piero e Bartolomeo di Betto da Filicaia ne MCCCCXXXV a honor di Dio”. La pala d’altare era stata dunque commissionata dalla famiglia fiorentina da Filicaia, che nella zona di Pontassieve aveva vari possedimenti e il patronato della chiesa di San Michele Arcangelo. Rimane invece problematica la ricostruzione del polittico, del quale fin dal XIX secolo nella chiesa rimaneva solo il pannello oggi agli Uffizi.
La tavola con la Vergine in trono è priva della cornice originale, ma la superficie pittorica presenta in alto una sagoma ad arco acuto che, insieme al fondo oro, denotano nell’opera la persistenza di elementi di tradizione gotica. La frontalità della Madonna conferisce solennità all’immagine sacra, ingentilita dal tenero abbraccio del Bambino, secondo l’antica iconografia bizantina della Madre di Dio Eleusa, cioè che esprime tenerezza. Anche il trono sembra privo di struttura, sotto le fastose tappezzerie, ma a dare un senso di spazialità contribuiscono il gradino marmoreo, di gusto rinascimentale e la sapiente costruzione della figura della Vergine, con passaggi chiaroscurali che definiscono le forme. Gli incarnati chiarissimi del bambino sembrano emanare luce, suggerendo un senso di morbidezza della materia. In basso, ai lati del gradino, i frammenti verdi che si osservano sono tracce del prato fiorito sul quale si ergeva il trono.
L’esecuzione del polittico da Filicaia, che era datato 1435, precede di poco gli incarichi che il frate domenicano Giovanni Angelico, all’epoca uno dei più affermati maestri sulla scena fiorentina, ricevette dai Medici per il rinnovamento della chiesa e del convento di San Marco.
Il dipinto è in deposito agli Uffizi dal 1949, dopo essere stato restaurato nel laboratorio delle Gallerie fiorentine dove era pervenuto nel 1924. La chiesa di San Michele Arcangelo a Pontassieve fu distrutta completamente dai bombardamenti nel 1944 e ricostruita nelle forme attuali nel 1947-1948.
A. Labriola, Beato Angelico a Pontassieve. Dipinti e sculture del Rinascimento fiorentino, a cura di A. Labriola, Firenze 2010, pp. 110-115;G. de Simone in Bagliori dorati. Il Gotico internazionale a Firenze 1375-1440, a cura di A. Natali, E. Neri Lusanna, A. Tartuferi, Firenze 2012, p. 170