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Madonna col Bambino e angeli (“Madonna della melagrana”)

Sandro Botticelli (Firenze, 1445-1510)

Data
1487 circa
Collezione
Pittura
Collocazione
A12. Botticelli - La Venere
Tecnica
Tempera su tavola
Dimensioni
diametro cm 143,5
Inventario
1890/1607

In grembo alla madre, Gesù bambino afferra la melagrana che Maria gli porge, frutto considerato un simbolo della passione di Cristo, i cui chicchi rossi evocavano il sangue versato da Gesù Cristo per la salvezza dell’umanità. Due angeli recano gigli e rose, fiori tradizionalmente associati a Maria e alla sua verginità. L’angelo a sinistra indossa sopra la veste una stola ricamata con la preghiera AVE MARIA GRATIA PLENA. Dall’alto si dirama una raggiera luminosa, emanazione della grazia divina. Nonostante il formato circolare, impiegato per immagini sacre destinate a contesti laici che spesso si accompagnava a composizioni di tono più intimo rispetto ai dipinti di destinazione chiesastica, l’immagine sacra si caratterizza per la rigorosa simmetria, la monumentalità e il carattere solenne della composizione. I volti pensierosi delle figure esprimono una certa mestizia, prefigurando il destino di Gesù.

Il dipinto di Botticelli conserva la cornice originale, una circostanza piuttosto eccezionale per opere così antiche. Realizzata in legno intagliato, dorato e dipinto, è ornata lungo la circonferenza da gigli d’oro su fondo blu. Di fattura raffinata, eseguita in una bottega fiorentina di esperti legnaioli, è stata riferita sia a Giuliano da Maiano (c. 1432-1490) che a Giuliano da Sangallo (1445-1516).

Si tende a porre in relazione questa grande tavola con un documento del 1487 relativo ad un pagamento a Sandro Botticelli per l’esecuzione di un tondo con l’immagine della Vergine destinato alla sala dell’Udienza del Magistrato dei Massai di Camera. La magistratura dei Massai di Camera era un organo amministrativo della Repubblica fiorentina. È incerto se fosse ubicata nel palazzo della Signoria (Palazzo Vecchio) o nel palazzo del Podestà (oggi Museo nazionale del Bargello), sede che occupava quando fu soppressa nel 1533.

Nel XVII secolo il dipinto entrò a far parte della raccolta del cardinale Leopoldo de’ Medici (1617-1675), uno dei più importanti collezionisti della dinastia.
Agli Uffizi dal 1780.

Bibliografia

R. Lightbown, Botticelli. Complete catalogue, Londra 1978, II, pp.65-66; R. J. M. Olson, An old mistery solved: the 1487 payment document to Botticelli for a tondo, in “Mitteilunges des Kunsthistorschen Institutes in Florenz”, XXXIX, 1995, pp. 393-396; A. Cecchi, Botticelli, Milano 2005, pp. 242, 281 note 120-127

Testo di
Daniela Parenti
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