Ritratto di Napoleone Bonaparte
Manifattura di Sèvres
“Manuf[actu]re Imp[éria]le de Sèvres Georget d’après Gérard 1810”
Lo splendido ritratto dell’imperatore Napoleone I è dipinto su lastra in porcellana di notevoli dimensioni, in modo da permettere una rappresentazione in scala al vero. Rivela un notevole esercizio virtuosistico da parte della Manifattura di Sèvres anche nella realizzazione del supporto, per le cui dimensioni rischiava di incurvarsi o rompersi durante la cottura. Il ritratto riproduce fedelmente quello ufficiale, che lo effigia con l’abito indossato durante la cerimonia d’incoronazione. Fu eseguito da François Gérard nel 1810, come specificato nell’iscrizione sul retro della lastra, dove viene indicato anche il nome del decoratore, Jean Georget. Questi fu allievo del pittore Jacques-Louis David ed espose le sue tele ai Salon dal 1796 fino almeno al 1801, anno in cui iniziò la sua attività nella fabbrica, anche se non è noto dove si sia istruito nell’arte della decorazione su porcellana. Peraltro questa tecnica, indicata come miniatura, è assai complessa da eseguire e prevede un’abilità da pittore, per imitare al meglio il dipinto solitamente copiato dal vero. L’introduzione di questo tipo di produzione va ricondotto alla Manifattura di Sèvres, il cui direttore, Alexandre Brogniart, aveva inviato a Firenze nel 1820 il miniaturista svizzero Abraham Constantin per copiare su lastre in porcellana i dipinti del Cinque-Seicento delle Reali Gallerie. Dopo aver ottenuto il permesso, le tele venivano staccate dalle pareti e disposte all’interno di una stanza, per permettere al decoratore di riprodurle in ridotte dimensioni, con sedute a lume di candela che duravano due o tre giorni.
La difficoltà del trasporto delle copie senza cuocerle indusse il direttore a chiedere aiuto alla Manifattura Ginori, che acconsentì a mettere a disposizione i propri forni a condizione che questa tecnica fosse insegnata ad alcuni dei suoi pittori più valenti. Fu così che la conoscenza di questo tipo di decorazione si trasferì a Doccia e in seguito anche nelle altre manifatture, divenendo un fenomeno di gusto destinato prevalentemente ai viaggiatori e ai raffinati conoscitori della pittura dei secoli precedenti.
Come altri esemplari realizzati dalla Manifattura di Sèvres e conservati a Palazzo Pitti e nel Museo delle porcellane, la lastra con Napoleone fu donata al decaduto Granduca di Toscana, Ferdinando III Asburgo Lorena (al tempo duca di Würzburg), nel 1811, in occasione del battesimo del figlio di Napoleone Bonaparte e della sua seconda moglie Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, del quale Ferdinando era il padrino.