Icona Natività di Gesù
Russia centrale
La natività di Gesù è ambientata in una grotta dove Maria giace con accanto Gesù in fasce, al quale porgono il loro umile omaggio il bue e l’asinello. Sopra la grotta un angelo sorregge la stella cometa che guida il cammino dei Re Magi, raffigurati a cavallo durante il loro viaggio. A destra un angelo annuncia la nascita di Gesù a un pastore. Al centro dell’icona una donna si accinge a lavare il Bambino Gesù, episodio tratto dal Vangelo apocrifo di Giacomo, secondo il quale Giuseppe chiamò le levatrici per assistere la puerpera e il nascituro.
Nella parte inferiore dell’icona è illustrata a sinistra l’adorazione dei Magi, con i tre veggenti inginocchiati davanti alla Vergine col Bambino seduta in trono, mentre a destra è narrata la fuga della Sacra Famiglia in Egitto per sfuggire alla persecuzione di Erode.
L’icona riproduce un soggetto radicato nella tradizione iconografica bizantina e russa, dove il tema del Natale di Cristo è narrato con dovizia di figure e dettagli, non di rado ispirati ai Vangeli apocrifi, e arricchito dall’illustrazione di episodi dell’infanzia di Gesù. Le più antiche icone con questo tema risalgono al XII secolo (monastero di Santa Caterina sul monte Sinai) e conobbero la massima diffusione nei secoli XVI-XVII, epoca in cui compaiono anche nuovi dettagli, come la figura dell’angelo che regge la stella cometa.
Fra le icone della raccolta degli Uffizi, la tavola raffigurante la Natività si distingue per la notevole finezza di esecuzione, come indicano il delicato modellato degli incarnati, i tratti somatici delle figure accuratamente definiti, le minute lumeggiature bianche a imitazione dell’oro. Queste stesse caratteristiche accomunano l’icona con la Protezione della Madre di Dio (inv. 1890 n. 9363), probabilmente eseguita dallo stesso maestro.