Selbstporträt
Neo Rauch (Lipsia 1960)
firmato in basso a sinistra “RAUCH 19”
Allievo di Arno Rink alla Hochshule für Grafik und Buchkunst a Lipsia, nell’ ex Repubblica Democratica Tedesca, Neo Rauch ne diviene dal 2003 docente di pittura e grafica. Il suo atelier è situato nella Spinnerei, un antico conglomerato industriale alla periferia della città, trasformato a seguito della caduta del muro di Berlino e la riunificazione della Germania in complesso per studi d’artista e spazi espositivi. L’eredità della tradizione figurativa della Scuola di Lipsia è reinterpretata da Rauch (con evidente influsso del maestro Arno Rink, assai vicino a Salvador Dalì) con un senso di misteriosa sospensione onirica che caratterizza ogni suo dipinto, dove alla resa verosimile di scenari e personaggi reali, si sovrappongono eventi interiori e fantastici. In una pittura sostanzialmente impostata su colori primari e caratterizzata da luce fredda, Rauch, da un dipinto all’altro, combina ambientazioni e paesaggi appartenenti a uno spazio tempo indefinito, popolati da personaggi di epoche diverse.
In questo autoritratto, lo sguardo dell’artista è diretto verso un oggetto o una persona sulla sinistra. Sulla destra, due virgulti si intrecciano strettamente l’uno all’altro. Max Seidel e Serena Calamai hanno evidenziato lo stretto rapporto di questa composizione con il quadro Handreichung, raffigurante i genitori di Rauch in piedi, rivolti verso un cavalletto su cui è poggiato un dipinto. Si potrebbero interpretare i due rami intrecciati come un riferimento alla coppia di genitori, che erano entrambi pittori: il dipinto assumerebbe quindi il significato di un intimo appello dell’artista, perché essi possano, da un’altra dimensione, ispirarlo e guidarlo nella sua produzione artistica.
L’opera è stata donata dall’artista alle Gallerie degli Uffizi del 2020, in occasione della mostra personale ospitata presso l’Andito degli Angiolini di Palazzo Pitti.
Neo Rauch. Opere dal 2008 al 2019, a cura di Max Seidel, Serena Calamai, catalogo della mostra (Firenze, Gallerie degli Uffizi, Palazzo Pitti, Andito degli Angiolini, 16 ottobre 2019-12 gennaio 2020), Firenze, Giunti, 2020, cat. n. 37; F. Sborgi, in Uffizi Self-portrait Masterpieces, a cura di V. Gavioli e A. Griffo, catalogo della mostra (Shanghai, Bund One Art Museum, 2022-2023; Pechino, National Museum of China, 2023), Pechino 2023, n. 50 pp. 350-353.