Madonna col Bambino
Ugolino di Nerio (Siena, documentato dal 1317 al 1327)
Il consueto tema della Madonna col Bambino si caratterizza qui per l’intimo dialogo fra madre e figlio, rafforzato dall’atteggiamento di Gesù, che afferra con entrambe le mani il velo indossato sotto il manto da Maria. Questo gesto, oltre a rendere più spontanea e immediata la raffigurazione sacra, era anche letto come una prefigurazione del futuro sacrificio di Gesù: il velo di Maria preannuncia il sudario con cui verrà avvolto il corpo di Cristo deposto dalla croce.
La tavola costituiva il pannello centrale di un polittico. E’ stata in passato attribuita a Duccio di Buoninsegna, caposcuola della pittura senese del Trecento, ma è piuttosto da riferire a un suo stretto seguace e collaboratore, Ugolino di Nerio. Ugolino fu forse il più fedele interprete del linguaggio artistico duccesco, di cui accentua la sofisticata eleganza. Seppure scarse siano le notizie tramandate dai documenti e dalle fonti sulla sua vita, Ugolino dovette avere buone capacità imprenditoriali e raggiunse una notevole fama anche fuori Siena, tanto da ricevere le commissioni per i polittici degli altari di due delle più importanti chiese di Firenze, Santa Maria Novella e Santa Croce.
La tavola della raccolta Contini Bonacossi presenta caratteri comuni alle sue opere più antiche, ovvero la cornice in forma di arco a pieno centro, progressivamente sostituito dall’arco gotico, e la decorazione della foglia d’oro delle aureole a mano libera, invece che con i punzoni adottati negli anni della maturità.
L’opera, acquistata da Alessandro Contini Bonacossi nel 1950, si trovava nei primi decenni del XX secolo nella raccolta Tadini Boninsegni a Pisa.