Offerta dell’Amore
Anton Grassi e Manifattura Imperiale di porcellane, Vienna
L’ esemplare raffigura una fanciulla inginocchiata nell’atto di offrire il suo cuore (inteso come fedeltà e devozione) al sacro fuoco della vita nel tempio di Vesta, dea del focolare. Sopra di lei volteggia Cupido, sostenuto da nuvole. La composizione trae ispirazione da L’Offrande à l’Amour modellato nel 1776 da Louis-Simon Boizot per la Manifattura di Sèvres, rielaborazione a sua volta del dipinto di Jean-Baptiste Greuze esposto al Salon del 1769, avente peraltro lo stesso titolo. In effetti, anche in altri soggetti la Manifattura Imperiale ha rivelato l’influenza di quella francese, alla quale si deve il primato dell’introduzione del biscuit nella produzione scultorea.
Questi gruppi scultorei erano impiegati come centrotavola nella decorazione dei banchetti e venivano accompagnati a minute statuette con soggetti di genere, in taluni casi alludenti ad allegorie delle Stagioni. Ne costituiscono un esempio alcuni esemplari conservati nel Museo delle porcellane, insieme al servizio da dessert acquistato dal granduca Pietro Leopoldo Asburgo Lorena, a cui erano destinati (inv. Argenti con estimo 1911 nn.710-726, 143-144, 152, 160, 151, 166).
La moda di decorare, per particolari cerimonie, le tavole con imponenti gruppi scultorei era già in uso nel secolo precedente e attraverso questi venivano narrati episodi religiosi, oppure rappresentate scene mitologiche tratte prevalentemente dalle Metamorfosi di Ovidio. Si pensi ad esempio alle creazioni del Giambologna per il pranzo nuziale di Maria de’ Medici e Enrico IV di Francia, oppure alle composizioni in zucchero, sempre di sua invenzione, realizzate da Pietro Tacca.
Durante il periodo della direzione della Manifattura Imperiale di Vienna da parte di Conrad von Sorgenthal (1784-1805) vi fu un incremento nella produzione di gruppi scultorei in linea con il gusto neoclassico, sia nella scelta dei soggetti, sia nella lavorazione della porcellana a biscuit, che visivamente si avvicina alla purezza del marmo. Questi gruppi sono riferiti all’invenzione di Anton Grassi, che tra il 1765 e il 1774 si istruì all’Accademia di arti figurative e nel 1778 iniziò la sua attività presso la fabbrica come aiuto del capo modellatore Johann Josef Niedermayer, carica che ereditò nel 1784.