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Orchidea – Genere Cephalanthera

Collezione
Botanica

Il nome deriva dal greco kephalè, testa, e antheros, fiorito, con riferimento alla forma rotondeggiante dell’antera (zona terminale delle parti maschili del fiore, deputata alla produzione del polline).
La distribuzione sul pianeta riguarda solamente l’emisfero settentrionale, con 15 specie totali. In Italia ne sono note tre, di cui due presenti nel sottobosco del Giardino di Boboli: Cephalanthera damasonium e C. rubra.

Cephalanthera damasonium
Si ipotizza che il nome di specie derivi dal termine greco damaso, io domo (sottintendendo “io domo il male”), nome attribuito, secondo Plinio il Vecchio, ad una pianta considerata antidoto al veleno del rospo.
In Italia è presente in tutto il territorio, ma è molto comune solo sulle Alpi e sui rilievi prealpini.
C. damasonium è una pianta dallo stelo robusto, privo di peluria, con foglie (da 4 a 10) disposte lungo il fusto. L’altezza della pianta varia dai 15 ai 60 cm. I fiori sono piuttosto grandi, di colore bianco-giallastro, bene aperti solo in condizioni ottimali di luce e umidità. Sono disposti a formare una spiga lassa.
L’impollinazione di C. damasonium avviene in prevalenza per mezzo di insetti (Imenotteri) che sono attratti da un inganno visivo: i fiori sono privi di nettare, ma esibiscono delle creste gialle sul labello, mimando una ricca presenza di polline. In casi abbastanza frequenti avviene un’autoimpollinazione, con il fiore ancora chiuso. Come tutte le Cephalanthere, può riprodursi anche per via vegetativa, cioè con la moltiplicazione diretta del rizoma.
Il periodo di fioritura va da maggio a fine giugno. Le foglie sono già visibili in aprile. A Boboli è presente, con pochi esemplari, nei boschetti ai lati del Viottolone.

Cephalanthera rubra
L’etimologia del nome si rifà al latino ruber, rosso, dal colore dei fiori.
È una pianta esile, alta dai 20 ai 60 cm, con 5 – 8 foglie di forma lanceolata, acuminate, verde scuro con nervature longitudinali molto marcate. I fiori, in numero da tre a dieci, sono completamente aperti, di colore rosa più o meno intenso, con peluria sulla faccia esterna. Formano una spiga lassa, lunga 10-20 cm. Il labello, chiaro al centro con bordi color porpora è più stretto e più corto dei sepali, che presentano l’estremità acuminata.
L’impollinazione è messa in atto dagli insetti, ma può riprodursi anche per via vegetativa, cioè per moltiplicazione dell’apparato radicale (rizoma).
Fiorisce da maggio a luglio e le foglie sono visibili dal periodo primaverile. In Boboli ha distribuzione analoga a C. damasonium.

 

 

La presenza e il censimento delle orchidee spontanee nel Giardino di Boboli.

Bibliografia

Orchidee d’Italia: Guida alle Orchidee spontanee. GIROS, Gruppo italiano per la ricerca sulle orchidee spontanee, Cornaredo 2024, pp. 384-386.
Le orchidee spontanee del Cansiglio, in “ I Quaderni del Cansiglio”, 2009, pp. 30-33.

Testo di
Fabrizia Petrucci, photo Rolando Romolini
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