Orchidea - Genere Orchis
Il nome viene dal latino orchis, testicolo, con riferimento alla forma dei rizotuberi (apparato radicale della pianta).
Il genere è distribuito nell’area euromediterranea e conta circa 60 specie, di cui 17 presenti in Italia. Nel Giardino di Boboli è presente la specie Orchis purpurea.
Orchis purpurea
Il nome specifico deriva dal latino purpureus, porporino, con riferimento sia al colore del casco (l’insieme dei tre sepali e dei due petali laterali), sia alla puntinatura del labello.
È una pianta robusta, di statura imponente (alta dai 30 agli 80 cm). I fiori sono grandi, odorano di vaniglia o di mandorla amara, e formano una spiga di norma molto densa. Il labello (petalo centrale, molto sviluppato), presenta tre lobi, dei quali il mediano è molto più grande e ulteriormente suddiviso in due parti, separate da un dentino. Il colore del labello è di norma bianco o roseo, cosparso di piccole macchie, formate da ciuffi di peli color porpora. La specie è molto variabile per quanto riguarda colore, forma e dimensioni del labello. Si conoscono forme albine e ipercolorate.
Orchis purpurea è impollinata da imenotteri, soprattutto api solitarie (non api da miele). Non produce nettare, ma gli insetti sono attratti dalla forma del fiore, simile a quello dei fiori con nettare. Ha ciclo vegetativo a lento sviluppo: dalla germinazione alla fioritura possono passare da 8 a 10 anni. Già a marzo sono visibili le foglie, grandi, ovato-lanceolate, di colore verde brillante. Fiorisce da aprile a giugno.
Nel Giardino di Boboli si conoscono circa 15 piante, nei boschetti intorno all’Anfiteatro e nei Prati di Ganimede, ma solo pochissime arrivano attualmente a fioritura.
La presenza e il censimento delle orchidee spontanee nel Giardino di Boboli.
Orchidee d’Italia: Guida alle Orchidee spontanee. GIROS, Gruppo italiano per la ricerca sulle orchidee spontanee, Cornaredo 2024, p. 304.
Le orchidee spontanee del Cansiglio, in “ I Quaderni del Cansiglio”, 2009, p.98.