Tête-a-tête con decoro all’Etrusca
Real Fabbrica Ferdinandea, Napoli
Il prezioso servizio rivestito da una pigmentazione rossa e nera, che si stende uniformemente sulla superficie fino ad annullare quasi del tutto il candore e la brillantezza della porcellana, vuole imitare le ceramiche della Magna Grecia. L’eclettismo che caratterizza la sua composizione e che anticipa di quasi un secolo il gusto di assemblare parti apparentemente non in linea tra di loro, ebbe larga diffusione nella produzione della manifattura intorno al 1790.
Nel nostro caso, la teiera con il beccuccio modellato a testa d’oca trova corrispondenza con una tazzina con piattino, seppur per le dimensioni sia da ritenersi da caffè, per la comune decorazione a figure nere su fondo rosso. Le rimanenti caffettiera, tazzina con piattino, lattiera e zuccheriera rivelano tra di loro analogie sia stilistiche che decorative (figure rosse su fondo nero), in quanto evocano forme di vasi antichi a cui si ispira anche la decorazione tratta pressoché fedelmente da repertori a stampa. Elemento di raccordo è il vassoio al centro del quale campeggia la scena raffigurante Atteone aggredito dai suoi stessi cani istigati a tale azione dalla dea Diana, irata per essere stata da lui sorpresa mentre faceva il bagno. Tale scena è rappresentata da figure rosse su fondo nero, ma è incorniciata da un’ampia fascia di colore rosso, che richiama i decori sulle altre parti del servizio.
Questo tipo di decorazioni alla ‘greca’, venivano chiamate nella Real Fabbrica Ferdinandea “all’Etrusca” e riproponevano scene perlopiù tratte dai vasi appartenenti alla prestigiosa collezione di Sir William Hamilton resi noti attraverso repertori a stampa. Tuttavia, nonostante questa raccolta costituisse un prezioso punto di riferimento, la varietà di fonti alle quali poteva attingere un decoratore erano molteplici, considerando l’incremento dei repertori a stampa nella seconda metà del Settecento. Appare pertanto evidente che la fonte principale d’ispirazione per questo genere di decoro presso la manifattura napoletana sia da rintracciare nel catalogo con forme disegnate su ispirazione antiquaria dal direttore Domenico Venuti per il Servizio Etrusco donato nel 1787 dal sovrano Ferdinando IV di Borbone a Giorgio III d’Inghilterra. In questo catalogo (Interpretation des peintures dessinés sur un Service de Table Travaillé d’aprés la bosse dans la Royale Fabrique de Porcelaine par ordre de sa Majesté le roi des Deux Siciles), è stato possibile riscontrare alcune scene tra cui quella sul vassoio.
Il confronto tra le forme del Servizio Etrusco e quelle del nostro ha inoltre confermato che la teiera non è ispirata alla Magna Grecia, piuttosto va ritenuta una libera invenzione della manifattura che è stata impiegata intorno al 1790 anche in servizi decorati con costumi regionali.
La data di esecuzione del nostro Tête-a-tête lascia ipotizzare sia un dono del re di Napoli alla figlia Luisa Maria Amalia sposatasi con Ferdinando III Asburgo Lorena e diventata granduchessa di Toscana nel 1791.