Le Reali Poste
Mariano Falcini (Campi Bisenzio, 10 maggio 1804 – Firenze, 11 novembre 1885)
Le Reali (o Regie) Poste sono l’Ufficio Postale realizzato ai tempi di Firenze Capitale e collocato nel settore di ponente del complesso degli Uffizi, nell’area un tempo occupata dalla Zecca fiorentina, tra via Lambertesca e la Loggia dei Lanzi.
Il progetto fu affidato a Mariano Falcini (Campi Bisenzio, 10 maggio 1804 – Firenze, 11 novembre 1885); Sull’esempio de Les Halles parigine e della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, l’architetto progettò un leggero lucernario in ghisa e cristallo per coprire gli spazi aperti del cortile delle Carrozze e realizzare la sala di distribuzione delle lettere dell’Ufficio Postale. Anche a Firenze si sperimentarono così nuovi materiali per nuove strutture che, a partire dall’Ufficio Postale, sarebbero state a breve realizzate: la stazione telegrafica al piano terreno di Palazzo Medici Riccardi, il Giardino dell’Orticoltura, i mercati coperti di San Lorenzo e di Sant’Ambrogio. L’articolato padiglione poggia su esili colonne elegantemente decorate; i prospetti interni sono caratterizzati dalla scansione verticale in due ordini di lesene delicatamente decorate a stucco, fasce marcapiano e un ricco cornicione; queste partizioni inquadrano ampie finestre, false aperture e specchiature ad intonaco. La soluzione architettonica risulta ordinata, simmetrica e ricercata.
Gli Uffici Postali, inaugurati nel 1866, furono qui attivi fino al 1917; successivamente si susseguirono alcune concessioni d’uso, fino all’allestimento dei laboratori di restauro/falegnameria a fianco dell’elegante salone destinato ad area per le esposizioni temporanee.
La costruzione delle Reali Poste è attestata da una copiosa documentazione che consente di datare i lavori al periodo 1864-1869. Per le lavorazioni speciali, o per impianti tecnologici peculiari, furono scelte ditte specializzate di Torino e di Oltralpe. L’impianto di illuminazione, alimentato a gas, era costituito da globi di cristallo della fabbrica L.A. Due imponenti orologi collocati nella sala principale furono realizzati da orologiai torinesi, i Fratelli Granaglia. Infine, un caso particolare è la portentosa struttura di ghisa realizzata dall’Opificio meccanico del Pignone di Pietro Benini.
In questa porzione dell’ala di ponente si trovava anticamente la Zecca fiorentina, dove si batteva il fiorino d’oro, la moneta che - coniata per la prima volta nel 1252 – rappresentò fino alla fine del XIV secolo la valuta di maggior pregio del Mediterraneo. Il complesso della Zecca venne inglobato dalla fabbrica vasariana degli Uffizi e le recenti indagini archeologiche hanno rinvenuto la torre della Zecca, due forni fusori (uno per l’oro e l’altro per l’argento), alcuni crogioli di fusione e le tracce di una poderosa cassaforte in muratura.