Ritratto di Adriano
Arte romana
Il ritratto raffigura l’imperatore Adriano (117-138 d.C.), con il volto ovale e dalla fronte ampia, rivolto verso destra. Questo imperatore curò con insolita attenzione la sua immagine. Durante il suo regno, infatti, commissionò almeno sette immagini ufficiali di se stesso, un numero superiore a quello dello stesso Augusto, che vantava solo cinque tipi ritrattistici, e decisamente maggiore di quello del suo successore, Antonino Pio, che, pur avendo regnato più a lungo di Adriano, fece realizzare solo due effigi autorizzate. Sono sicuramente d’integrazione parte del naso e delle orecchie, così come la porzione inferiore dello spallaccio sinistro, mentre il busto, con i suoi finimenti e la maschera di Medusa sul petto, nel complesso risulta autentico. Di indubbio interesse è l’acconciatura sulla fronte dell’imperatore, che in virtù dei suoi particolari riccioli viene identificata con una tipologia arcaizzante: per questo motivo, si ritiene che il ritratto possa esser stato realizzato verso il 130 d.C., quando Adriano ottenne gli appellativi onorifici di Olympios e Pater Patriae. Il ritratto fiorentino è con ogni verosimiglianza da ascrivere a botteghe attiche alle quali fu affidata anche l’elaborazione del ritratto di Antinoo, l’amante dell’imperatore divinizzato dopo la sua precoce morte.
A. Romualdi (a cura di), Studi e restauri. I marmi antichi della Galleria degli Uffizi, II, Firenze, Polistampa, 2007 (con contributi di A. Romualdi, Ritratto di Adriano (117-138 d.C.), pp. 190-194; M. Masini, P. Rosa, Il restauro, pp. 195-199 e bibliografia precedente.