Ritratto di Crisippo su erma moderna, cd. Arato
Arte romana
La testa è antica fino al collo, mentre l’erma è moderna e sul suo lato sinistro si trova l’iscrizione ARATVS. Il naso e il busto sono le sole integrazioni post-antiche e l’orecchio sinistro è privo del bordo superiore.
L’uomo ritratto ha un’età avanzata, come si evince dal viso scavato, dalle rughe che solcano orizzontalmente la fronte e dalla posizione del collo, allungato in avanti. Gli occhi incavati e le sopracciglia aggrottate conferiscono al volto un’espressione languida. La bocca, socchiusa e con gli angoli rivolti all’ingiù, è incorniciata dai baffi che corrono lungo le marcate rughe naso-labiali e sono resi mediante incisioni verticali poco profonde – al contrario della barba composta da lunghe ciocche ondulate. La chioma copre solo i lati e la sommità del capo, mentre la fronte mostra un’incipiente calvizie. Le ciocche sono rese a scalpello, hanno forma arcuata e si sovrappongono sulle tempie e lungo la nuca in modo disordinato.
Questo ritratto compare per la prima volta negli inventari della Galleria nel 1704 (inv. 1704 n. 27), dove figura posto nel Ricetto prima del Corridoio. Spostato nel corridoio di Levante e identificato in Diogene (inv. 1769, n. 180), nel 1825 è nel Ricetto delle Iscrizioni e riconosciuto come il poeta del primo ellenismo Arato (inv. 1825, n. 200). Si deve a Mansuelli l’aver accostato il ritratto alla testa di filosofo del III secolo a.C., Crisippo. Un ritratto assai rimaneggiato: la parte superiore della chioma e la barba, infatti, sono molto schiacciate, probabilmente perché adattate alla rilavorazione del volto; allo stesso modo, la fronte è bassa, le arcate sopraccigliari sono assottigliate e l’orecchio destro è più piccolo e aderente alla testa del sinistro.
A confermare l’ipotesi che si tratti proprio di un ritratto di Crisippo abbiamo la presenza della forbice al di sopra dell’orecchio destro, le ciocche disposte lungo la tempia corrispondente e lo schema triangolare dei baffi, tutte caratteristiche che ricorrono nei suoi ritratti del Museo Archeologico di Napoli, datato all’età tardo-augustea, e del British Museum (von den Hoff 1994, tav. 23 n. 88) di età flavia. In particolare l’esemplare napoletano è il più simile a quello degli Uffizi, con il quale condivide la disposizione delle ciocche al di sopra dell’orecchio sinistro.
A causa della rilavorazione antica che ha fortemente modificato l’aspetto originario del ritratto, è difficile stabilire se quest’erma sia una copia di età romana o un originale di età ellenistica; però, in ragione della fortuna delle repliche con a soggetto Crisippo e dell’affinità con i busti di Napoli e Londra, non si può escludere l’ipotesi della datazione alla prima età imperiale.
- A. Mansuelli, Galleria degli Uffizi, II: Le sculture, p. 32, Roma, 1961; R. von den Hoff, Philosophenporträts des Früh – und Hochhellenismus, p. 99, n. 15; tav. 22 n. 85; tav. 23 n. 88, München, 1994; M. Rodinò, 17. Ritratto di Crisippo su erma moderna, cd. Arato in Divina Simulacra. Capolavori di scultura classica della Galleria degli Uffizi, catalogo della mostra (Firenze, Gallerie degli Uffizi, 12 dicembre 2023 – 30 giugno 2024), a cura di F. Paolucci, Livorno, 2023, e bibliografia precedente, pp 84-85