Ritratto virile su erma moderna, cd. Senocrate
Arte romana
In questo ritratto di uomo maturo, la fronte è attraversata da profonde rughe orizzontali e le sopracciglia, a rilievo e incurvate verso la radice del naso, gli conferiscono un’espressione severa. Gli occhi, stretti e infossati, sono segnati alle estremità da due piccole rughe. La bocca, stretta e carnosa, è in parte nascosta dai lunghi baffi dalle punte ricurve. La barba, voluminosa e mossa, è costituita da ciuffi accavallati e divisi da una scriminatura centrale assai marcata a partire dalla quale assumono direzioni opposte. La chioma si compone di lunghe ciocche ondulate che sulla fronte sono pettinate in avanti, mascherando così un principio di calvizie. In corrispondenza dell’occhio sinistro due ciocche assumono un andamento sinuoso, formando un motivo a “S”, mentre al di sopra del destro prendono direzione opposta creando una forbice.
La testa è antica sino all’innesto del collo sull’erma, che invece è moderna. Sono di restauro la porzione inferiore della fronte - compreso l’intero sopracciglio sinistro -, il naso, i margini esterni delle orecchie e tre ciocche lungo il collo. Mancano alcune ciocche sul collo, lungo la parte posteriore del capo e nella porzione inferiore della barba. L’estremità dell’orecchio sinistro ha perso parte dell’integrazione moderna.
Questo ritratto è menzionato per la prima volta nell’inventario delle Gallerie del 1704, dove è descritto tra i marmi del corridoio di Ponente. L’identificazione con Senocrate risale al 1769 , ma fu abbandonata quando, nel 1825, la statua fu esposta nella Sala delle Iscrizioni e Mansuelli vi identificò un ritratto di ignoto vicino alla figura di Epicuro, di cui ripeteva la forma delle ciocche della chioma e della barba, nonché il movimento delle sopracciglia. La testa degli Uffizi appare particolarmente vicina ai ritratti di Epicuro di Copenhagen e dei Musei Capitolini per la disposizione delle ciocche lungo la fronte e nella barba, nonché per l’espressione corrucciata; tuttavia, l’ignoto fiorentino presenta elementi originali che conferiscono un carattere individuale al ritratto, come le ciocche convergenti in corrispondenza della tempia destra e il movimento dei ciuffi della barba che circondano la bocca. Questo esemplare si inserisce dunque all’interno di un filone della ritrattistica che, tra II e III secolo d.C., ritrae personaggi privati con i tratti degli epicurei, di cui il busto dei Musei Vaticani rappresenta uno dei migliori esempi insieme a quello degli Uffizi.
Per la resa degli occhi, la cui pupilla non è incisa, e per il consistente uso del trapano nel trattamento della barba, l’opera può essere collocata cronologicamente ai primi decenni del II secolo d.C.
M. Rodinò, Ritratto virile su erma moderna, cd. Senocrate in Divina Simulacra. Capolavori di scultura classica della Galleria degli Uffizi, catalogo della mostra (Firenze, Gallerie degli Uffizi, 12 dicembre 2023 – 30 giugno 2024), a cura di F. Paolucci, pp. 82 – 83, Livorno, 2023, e bibliografia precedente