Ritrovamento del cadavere di Jacopo de’ Pazzi
Odoardo Borrani (Pisa 1833 - Firenze 1905)
in basso a destra “O. Borrani 1864”
Odoardo Borrani si interessò inizialmente alla pittura di storia, con particolari rimandi agli eventi relativi al Rinascimento fiorentino. Qui è rievocato un episodio legato alla congiura antimedicea ordita dalla famiglia dei Pazzi nel 1478: il ritrovamento del cadavere di Jacopo, uno dei protagonisti della cospirazione, a opera di una folla concitata; sullo sfondo, le mura della città e, oltre, le verdi colline fiorentine. Il brano di paesaggio occupa metà composizione, rivelando l’interesse che il pittore nutriva per la natura: fu difatti tra i primi a dipingere all’aperto, nei dintorni di Firenze e sull'Appennino pistoiese con l’amico Raffaello Sernesi. Impegnato insieme ad altri artisti nel rinnovamento dell’arte e nella costruzione dell’Italia unita, Borrani aderì presto alla poetica macchiaiola, applicando anche a temi di carattere storico, un nuovo modo di dipingere la luce, i volumi e i colori: già nella composizione di questo dipinto è infatti evidente l’attenzione alla resa di forti contrasti chiaroscurali che animano la composizione e conferiscono naturalezza e “contemporaneità” a una scena in costume.