San Giovanni evangelista
Boccaccio Boccaccino (Ferrara 1466? - Cremona 1524/1525)
Insieme alla tavola che raffigura San Matteo (Inventario Contini Bonacossi n. 13), faceva forse parte di una pala d’altare, anche se la manomissione del supporto ligneo avvenuta in passato non consente di addentrarsi in ipotesi più dettagliate. San Giovanni indossa come di consueto il manto rosso sopra la veste blu ed ha accanto a sé l’aquila, elemento del tetramorfo tradizionalmente a lui collegato secondo le visioni profetiche di Ezechiele (1, 1-10) e dell’Apocalisse (4, 7). Il libro e la penna d’oca che sorregge alludono al Vangelo e all’Apocalisse di cui fu autore, mentre è oscuro il significato del tralcio vegetale che pende alle sue spalle a destra.
Il restauro dei due dipinti ha restituito la vivacità cromatica dei tessuti e la ricchezza dei dettagli decorativi. E’ una caratteristica abbastanza consueta delle opere di Boccaccio Boccaccino, pittore di origine ferrarese, ma attivo in vari centri dell’Italia settentrionale. Il pittore trascorse gli ultimi anni di vita a Cremona, dove dette notevole impulso alla scuola artistica locale. Nelle tavole degli Uffizi, i passaggi cromatici da chiaro a scuro in corrispondenza di luci e ombre, evidenziano la sensibilità luministica affinata da Boccaccio Boccaccino durante il suo soggiorno a Venezia nel primo decennio del Cinquecento, città dove ebbe modo di conoscere la pittura di Giorgione.
Le due tavole documentano i vasti interessi antiquariali di Alessandro Contini Bonacossi, della cui collezione pervenuta agli Uffizi il nucleo di dipinti di area lombardo-veneta presenta opere assai importanti. Un’etichetta frammentaria sul retro della tavola con San Matteo attesta il passaggio dei due dipinti dalla raccolta di Giuseppe Baslini, uno dei maggiori antiquari milanesi del XIX secolo.
San Matteo
Boccaccio Boccaccino (Ferrara 1466? - Cremona 1524/1525)