Ritratto femminile
Sandro Botticelli (Firenze 1445-1510)
Il dipinto è noto con il titolo di “Bella Simonetta”, sulla base di una tradizione che identifica la giovane ritratta con Simonetta Cattaneo (1453-1476), la nobildonna genovese andata in sposa al fiorentino Marco Vespucci nel 1469 e amata da Giuliano de’ Medici. In accordo con la ritrattistica italiana del primo Rinascimento, ispirata alle monete antiche, la donna è raffigurata di profilo, posa che consentiva di rappresentare con verosimiglianza i tratti somatici, l’acconciatura e le vesti, elementi essenziali per palesare lo stato sociale della persona ritratta. In questo caso tuttavia la donna non ostenta gioielli e non eccede nel lusso: la ricercatezza dell’abito, una gamurra, è affidata al colore cremisi, all’epoca molto apprezzato, e agli sbuffi della camicia che escono dai tagli praticati nelle maniche, separate dalla veste. Il ritratto sembra dunque esaltare, oltre alla bellezza, soprattutto la modestia e la pudicizia della donna, ritratta nell’intimità dell’ambiente domestico, in accordo con la scala di valori della società fiorentina del Rinascimento. Lo stipite grigio di pietra fa risaltare il volto della donna, caratterizzato dal candore dell’incarnato.