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Servizio da tavola e da dessert del granduca Pietro Leopoldo Asburgo Lorena

Manifattura Imperiale di porcellane, Vienna

Data
1765-1775 circa
Collocazione
Museo delle porcellane
Tecnica
Porcellana dipinta in policromia e dorata
Inventario
Argenti con estimo nn. 710-726

La particolarità della raccolta del Museo delle porcellane consiste nella sua origine e selezione di manufatti. Sono infatti riuniti esemplari impiegati per l’apparecchiatura della tavola o servizi da tè e da caffè che narrano la storia del gusto attraverso le Corti. Storia che è venuta ad intersecarsi con quella della Reggia di Palazzo Pitti, dove hanno risieduto i Medici, gli Asburgo Lorena, Elisa Baciocchi e i Savoia. Ciascuno ha lasciato traccia della propria presenza anche attraverso le porcellane, che fin dal loro ingresso in Europa per il tramite delle Compagnie delle Indie Orientali sono state elette a identificativo dello status sociale di chi le possedeva.

L’apparecchiatura della tavola tra il Settecento e l’Ottocento è quindi divenuta il medium attraverso il quale il padrone di casa poteva esibire ai commensali la sua ricchezza, oppure, come in questo caso, la Corte poteva mostrare la sua magnificenza.

Questo servizio è assortito sia per la tavola che per il dessert ed è stato commissionato dal granduca Pietro Leopoldo Asburgo Lorena alla manifattura di Corte della madre, Maria Teresa d’Austria. Nella scelta del decoro con ghirlande di fiori intervallate da nastri blu scuro con rifiniture in oro, in effetti, trapela il gusto dell’imperatrice. L’attuale servizio presenta pezzi eseguiti dalla Manifattura Ginori che nel 1785 fu incaricata dal granduca di realizzare ‘rimpiazzi’, ad esempio, di piatti rotti. Con molta probabilità nel medesimo anno, essa eseguì anche una fedele replica dell’intero servizio, sempre su commissione del granduca per la sorella Maria Amalia, consorte di Ferdinando di Borbone duca di Parma e Piacenza.

Le parti qui illustrate si riferiscono all’apparecchiatura da dessert che prevedeva vassoi per torte e per confetti o marzapane, cestini per frutta fresca o candita, rinfresca bottiglie da identificare negli esemplari aventi forma di vasi alti senza coperchio e geliere. Queste ultime hanno invece una forma cilindrica con piedini e doppie anse e un coperchio con il bordo rialzato. La loro funzione era di ghiacciaie per garantire il mantenimento del sorbetto una volta servito in tavola. All’interno del corpo veniva introdotto del ghiaccio e quindi una vaschetta con il gelato, che veniva chiusa con il coperchio nel cui incavo era inserito altro ghiaccio.

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