Sacra Famiglia
Luca Signorelli (Cortona 1445 circa – 1523)
Il tondo era un tipo di formato generalmente caratterizzato da scene di soggetto sacro, commissionate per le dimore private e le magistrature cittadine, come in questo caso. Nel presentare le opere dell'artista di Cortona, Vasari testimonia che il dipinto in questione sarebbe stato realizzato per la Sala delle Udienze dei Capitani di Parte Guelfa di Firenze. Inoltre, il tondo è uno dei primi esemplari conosciuti raffiguranti la Sacra Famiglia inserita in un paesaggio e fece da modello per tutta una generazione di artisti, da Michelangelo con il suo Tondo Doni, fino a Raffaello e ad Andrea del Sarto. La resa monumentale delle figure, addossate in primo piano quasi a invadere lo spazio reale, è certamente il tratto più caratteristico del dipinto, un particolare che si allontana dalla compostezza delle opere della giovinezza di Signorelli e sembra anticipare soluzioni già cinquecentesche.
La Vergine, caratterizzata da una carnagione perlacea e avvolta in ampia tunica rossa con risvolto verde, è intenta alla lettura di un libro, mentre Gesù bambino si rivolge a San Giuseppe inchinato verso di lui. I tre soggetti nella loro monumentalità occupano tutto lo spazio pittorico, lasciando appena intravedere lo sfondo paesaggistico.
Per quanto riguarda la datazione, la critica propende per la seconda metà degli anni ottanta del XV secolo, collocando l’opera in un momento appena precedente rispetto alla realizzazione dei dipinti per Siena, dove il pittore giunse nel decennio successivo.
La Sacra Famiglia costituisce a tutti gli effetti uno degli apici della produzione di Signorelli, attestazione del raggiungimento della maturità artistica. Nelle mani di San Giuseppe e nel profilo del Bambino si notano infatti spunti derivanti da Bartolomeo della Gatta e Verrocchio, presso i quali l’artista svolse il suo apprendistato, mentre il volto tenero di Maria e lo sguardo umano di Giuseppe rivelano le novità che caratterizzano l’ultima produzione stilistica del pittore.
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