Statua di loricato
Arte romana
L’opera, inizialmente nella collezione Della Valle-Capranica a Roma, fu acquistata alla fine del XVI secolo da Ferdinando de’ Medici, il quale probabilmente ne commissionò i restauri, per poi collocarla nella Villa Medici sul Pincio, all’interno del programma decorativo del prospetto della villa affacciato sul giardino, dove sarebbe rimasta fino agli anni ottanta del Settecento, prima di essere condotta a Firenze.
Le integrazioni comprendono le braccia con le mani e gli attributi (l'asta tenuta dalla destra ed il simbolo imperiale del globo nella sinistra), le gambe a partire dal lembo della tunica ed infine la testa coronata, che nei tratti e nella capigliatura di ciocche lunate tradisce un'ispirazione al modello ritrattistico di Augusto.
La corazza (lorica), unica parte antica, riproduce la muscolatura dei pettorali e dell'addome, spingendosi fino a suggerire la concavità dell'ombelico: si tratta dunque di un esempio di lorica musculata, la cui decorazione appare piuttosto sobria, caratterizzata da una testa di Medusa ( gorgoneion), elemento di carattere benaugurante e protettivo, nella parte superiore, due teste di grifi affrontati nella fascia centrale e, più in basso, un cespo di acanto, da cui si dipartono girali fioriti che, con il loro disegno nitido e lineare, riprendono e sottolineano il profilo arrotondato della parte inferiore dell'armatura. Questi elementi, ai quali si aggiunge la cintura (cingulum) destinata a sostenere una spada o una daga, si ritrovano in alcune effigi di imperatori loricati di età antonina. Anche il particolare delle corte frange protettive poste al di sotto dell'armatura (dette pteryges), arrotondate e decorate alternativamente a teste di aquila e di leone, ricorda da vicino uno schema decorativo che, unitamente alla fisicità slanciata esibita dall'esemplare fiorentino, si ritrova con frequenza in sculture imperiali corazzate databili al II secolo d.C. avanzato.
F. Paolucci in G. Capecchi, D. Heikamp, A. Fara, V. Saladino, Palazzo Pitti. La reggia rivelata, Catalogo della mostra (Firenze, Palazzo Pitti, 7 dicembre 2003-31 maggio 2004), Firenze 2003, p. 592, n. 144
Dacio prigioniero
Arte romana