Têtê-à- têtê da colazione
Leopold Lieb e Manifattura Imperiale di porcellane, Vienna
Leopold Lieb (firma)
Sotto al vassoio: “La Fuite des Vestales. / D’après l’original de N.le Chevalier / Jean Bapt:de Lampi; Professeur / de l’Accademie; peint par Leopold Lieb”; “810” timbro numerale dell’anno 1810 impresso; “P” lettera corrispondente al modellatore Georg Ebert impresso
Sotto la tazza: “811” timbro numerale dell’anno 1811 impresso
Sotto al piattino: “46” numero del modellatore Georg Ebert impresso
La decorazione di questo servizio da colazione per due persone esprime al meglio lo sfarzo della Corte grazie alla superficie degli utensili interamente rivestita da campiture in oro, decorate con motivi di gusto antiquario graffiti sulla superficie stessa, con un effetto visivo di tono su tono. Le tazze con il piede rialzato, la caffettiera e la lattiera a forma di anfora e ancora la zuccheriera, ispirata alla navicella portaincenso, evocano l’interesse di gusto classicistico presente a Vienna all’inizio dell’Ottocento, peraltro riscontrabile anche nel vasellame in argento.
Indubbiamente il vassoio costituisce l’elemento principale dell’ensemble e per la sua cromia si pone quasi in contrasto con la profusione di oro del servizio. La scena rappresentata è stata eseguita con la complessa tecnica della miniatura su porcellana, introdotta dalla Manifattura di Sèvres all’inizio dell’Ottocento. Essa consiste nel riprodurre fedelmente in ridotte dimensioni un dipinto dal vero, un genere di realizzazione particolarmente apprezzata dai viaggiatori del Grand Tour, poiché proponeva la trasposizione, solitamente su lastre in porcellana, di tele dei grandi maestri del Cinque e Seicento. Una didascalia era prevista sul retro del decoro con indicato il nome dell’esecutore, l’autore e il titolo dell’archetipo di derivazione, oltre all’eventuale luogo di ubicazione. Nel nostro caso essa rivela che il vassoio è stato decorato da Leopold Lieb, il quale ha riprodotto la tela eseguita da Giovan Battista Lampi, che oltretutto fu suo professore all’Accademia delle Arti di Vienna. Il soggetto raffigurato è La Fuite des Vestales (La fuga delle Vestali da Roma) riconducibile al Sacco di Roma del 390 a.C. narrato da Tito Livio nella Storia di Roma. Terminato nel 1808 ed esposto nel 1813 in una mostra tenuta all’Accademia, il dipinto è pertanto da ritenersi un’opera conosciuta all’epoca.
Non è noto se il déjeuner sia un dono della Manifattura Imperiale al granduca Ferdinando III Asburgo Lorena, oppure se sia stato da questi commissionato durante l’esilio a Vienna avvenuto in epoca napoleonica e quindi da lui stesso portato nella Reggia di Palazzo Pitti, quando vi fece ritorno nel 1814.