Natura morta con frutta e vaso di cristallo

L’elegante composizione di frutta e oggetti per la tavola fu realizzata da van Aelst quale pendant del Vaso di fiori e orologio vicino al quale è tuttora esposto. Entrambe le opere furono commissionate al pittore olandese dal principe e cardinale Giovan Carlo de’ Medici, il suo più importante mecenate durante il soggiorno fiorentino. La grande considerazione attribuita dal principe a questo artista e al genere pittorico della natura morta è dimostrata dalla collocazione dei dipinti nella sua residenza fiorentina, il Casino degli Orti Oricellari in Via della Scala; questo dipinto si trovava, assieme al suo pendant e a un soggetto di caccia, nella camera privata del cardinale, ambiente il cui soffitto ospita tuttora l’affresco di Pietro da Cortona rappresentante la Quiete; oltre ai dipinti di van Aelst si trovavano in questa stessa stanza altri capolavori quali la Madonna del cardellino e il Cardinal Bibbiena di Raffaello, la Madonna della cesta del Correggio, oggi alla National Gallery di Londra, e due piccoli ottangoli in rame, purtroppo perduti, di Mario de’ Fiori.

In questa rappresentazione di natura morta si rileva la volontà del pittore di andare oltre la sontuosità di tante composizioni simili realizzate in ambito barocco olandese, a favore di una raffigurazione che induce alla contemplazione lenta ed attenta di tutti gli elementi. In posa su di un tavolo coperto da due tovaglie dai colori contrastanti, una bianca e una di velluto blu elettrico, si ammirano una zucca aperta, delle susine, un coltello, un’alzatina in bronzo dorato a forma di conchiglia e sormontata da una figurina nuda e un vassoio d’argento i cui metallici bagliori dialogano con i riflessi e le trasparenze dell’alto vaso in cristallo.